Una vicenda che risale allo scorso aprile quando, durante la partita casalinga contro l’Happy Casa Brindisi, dagli spalti volò in campo una bottiglietta piena d’acqua. Quel gesto comportò la momentanea sospensione della gara per alcuni minuti e, successivamente, il Giudice Sportivo inflisse alla società una multa. In quegli attimi successivi ai fatti, fu possibile identificare immediatamente il tifoso che si era reso protagonista del gesto.
“E’ stato in quel momento – afferma il direttore generale del Pistoia Basket, Ettore Saracca – che abbiamo pensato che non fosse sufficiente limitarci a condannare il gesto con parole di circostanza, ma che fosse opportuno cogliere l’occasione per dare un segnale concreto e far comprendere come tali gesti siano un offesa non solo allo sport e alla società, ma anche alla città di Pistoia che cerchiamo di rappresentare al meglio in campo in qualsiasi frangente”.
Dalle parole, pertanto, si è passati ai fatti: il club ha intrapreso un’iniziativa legale ipotizzando, nei confronti del tifoso, un’azione di risarcimento del danno al fine di vedersi rifondere il costo della multa. L’iniziativa ha trovato la positiva risposta della persona interessata che ha riconosciuto l’errore e provveduto alla corresponsione di quanto richiesto.
“Per come è stato gestito, l’episodio vuole essere l’ennesimo esempio di come la società e la città debbano marciare insieme – aggiunge il vicepresidente del Pistoia Basket, Massimo Capecchi – gli sbagli li facciamo tutti, coma sbagliamo noi, così possono sbagliare anche i tifosi ed è importante che ognuno riconosca i propri errori. Per questo voglio ringraziare anche la persona che ha ammesso la propria responsabilità e immediatamente si è messa a disposizione”.
Come già dimostrato nell’arco di tutta la scorsa stagione, la società pone particolare attenzione a quelle che sono le iniziative legate al sociale e alla solidarietà e, pertanto, ha deciso che l’importo ricevuto verrà devoluto, in parte, alla sezione di Pistoia della Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) e in parte al Centro Antiviolenza Aiutodonna della Società della Salute di Pistoia.
“E’ stata una scelta immediatamente condivisa al momento di intraprendere questa iniziativa – commenta il legale della società, avvocato Luca Magni, che ha operato con la dirigenza biancorossa – così come quella di preservare la privacy del tifoso. Questo perché lo scopo non è stato tanto quel del mero recupero del denaro o della condanna del singolo, ma la volontà ferma di far passare il messaggio che gli spalti non sono e non possono essere una zona franca dove sia consentito qualsiasi eccesso”.