BIANCONERI VERDEORO

La nuova Juve di Thiago Motta sempre più a ritmo di samba

La colonia brasiliana nello spogliatoio bianconero si è arricchita con l’arrivo di Douglas Luiz, ma i precedenti dicono che non sempre è andata bene…

Una Juve sempre più a ritmo di samba. Dall'allenatore Thiago Motta, brasiliano naturalizzato italiano, alla barriera difensiva Danilo-Bremer fino all'uomo cardine Douglas Luiz, scelto dal nuovo corso per far decollare nuovamente i sogni bianconeri, con sfumature verdeoro mai così marcate. Con capitan Danilo, ormai punto di riferimento totale dello spogliatoio, e con Gleison Bremer, freschissimo di rinnovo fino al 2029. E ai due baluardi arretrati Giuntoli e Motta hanno voluto a tutti i costi aggiungere Douglas Luiz, nuovo perno del 4-2-3-1 mottiano, centrocampista nel pieno della maturità e con la voglia di non sprecare l'occasione della vita, tanto desiderata proprio grazie ai racconti dei compagni di nazionale.

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La batteria di brasiliani potrebbe ulteriormente arricchirsi vista la trattativa per l'esterno del Porto Galeno, ma già la storia racconta di un rapporto stretto tra Juve e Brasile. Da poco ha detto addio Alex Sandro, lo straniero in assoluto con più presenze juventine, ben 327, e andando a ritroso incontriamo tanti brasiliani.

Attaccanti come Altafini e in tempi più recenti Amauri, entrambi naturalizzati per vestire azzurro Italia. Centrocampisti, su tutti Emerson a metà anni 2000. Difensori, il Julio Cesar dei primi anni 90.

In generale pochi elementi di spicco e spesso a fine carriera, Dani Alves, tanti talenti inespressi, i vari Diego, Hernanes, Douglas Costa, ma anche molti flop, dal rissoso Felipe Melo fino all'Arthur dei giorni nostri.

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