Non la partenza che ci si aspettava. Comincia con un pareggio in rimonta il campionato del nuovo Milan di Paulo Fonseca. Dopo essere andati sotto di due gol (autogol di Thiaw e gol di Zapata), nel finale di gara i rossoneri hanno avuto uno scatto d'orgoglio pareggiando i conti nel giro di sei minuti grazie alle reti dei neo entrati Morata e Okafor. Due gol che servono a evitare una falsa partenza a Fonseca, ma che mettono in luce il momento dei rossoneri.
Per il Milan, la sfida con il Torino è sicuramente a due facce. Se da un lato c'è un attacco che funziona (tante le occasioni create dai rossoneri), dall'altro la difesa fa ancora molta fatica. È vero, siamo ancora alla prima gara di campionato e i giocatori non sono ancora al massimo della forma, ma la sfida di ieri sera offrirà degli spunti importanti a Fonseca su cosa va migliorato. A partire dalla difesa, dove la scelta di Saelelamerks non ha convinto. Sul gol di Bellanova, gran parte della colpa è sua: il belga ha già giocato da terzino, ma quasi mai a sinistra, dove l'esterno granata l'ha messo in grandissima difficoltà. Anche Thiaw non offre più le garanzie del passato, motivo per il quale è necessario che Pavlovic entri nei meccanismi il prima possibile per garantire equilibro e compattezza a un reparto difensivo che è parso fragile.
Per quanto riguarda la fase offensiva, invece, il primo grande segnale lo manda Alvaro Morata: entrato in campo al 60' al posto di uno spento Jovic, prima si guadagna un rigore (revocato dal VAR) e poi trova il gol che riapre la partita e da il la alla rimonta rossonera. Lo spagnolo è tornato al gol in Serie A a distanza di 824 giorni dall’ultima volta trovando il terzo gol personale contro il Torino (solo al Bologna ne ha fatti di più, quattro). L'altro grande messaggio arriva da Noah Okafor, che ancora una volta entra e fa la differenza: sui sette gol segnati in Serie A, sei di questi sono arrivati da subentrato. Una sentenza. A livello offensivo, al Milan si può recriminare poco o nulla: 26 tiri di cui 6 nello specchio della porta. Pesano, sicuramente, gli errori sottoporta di Leao e Pulisic, poco concreti nel momento di fare la differenza.
Con i rossoneri che hanno già concluso il mercato in entrata, ora è tempo di pensare alle uscite. Kalulu, Adli e Pobega non rientrano più nel progetto e per loro la cessione sembra essere la soluzione migliore. Intanto è arrivato Fofana, che presto andrà a prendersi le chiavi del centrocampo: al suo fianco dovrebbe giocare Reijnders sin dall'inizio perché è quel giocatore in grado di far fare quello scatto in avanti ai rossoneri. Il suo ingresso è stato determinante per la rimonta.
Piccola postilla anche per il Torino. Essere arrivati a tanto così da una vittoria a San Siro e vedersela sfuggire nel finale fa sicuramente male, ma non deve cancellare quanto di buono fatto nel corso della sfida. I ragazzi di Vanoli hanno giocato con grande personalità dimostrando sin da subito di avere le idee chiare. Sicuramente un bel segnale lanciato in vista del proseguo della stagione. Sugli scudi Duván Zapata, che ha realizzato sette gol contro il Milan in Serie A. Dalla stagione 2015/16, primo gol del colombiano contro i rossoneri, nessuno conta più reti contro i rossoneri nella competizione (sette anche per Ciro Immobile).