Larissa Iapichino, reduce dal prestigioso quarto posto nella finale del salto in lungo femminile alle Olimpiadi di Parigi, ma anche da un'eccellente stagione che l'ha vista conquistare l'argento agli Europei di Roma a giugno e vincere l'importante tappa della Diamond League nella capitale francese a luglio, ha deciso di rinunciare alla partecipazione nel Golden Gala Pietro Mennea che si disputerà a Roma venerdì 30 agosto, per concentrarsi al meglio in vista delle finali del Trofeo del Diamante in programma a Brussels il 13 e 14 settembre.
Abbiamo voluto sentire direttamente dall'atleta le ragioni di tale scelta e colto l'occasione per farle qualche altra domanda, ritornando tra l'altro alla sera dell'8 agosto della finale a cinque cerchi.
Larissa nelle ultime ore è apparsa la notizia che rinuncerai a gareggiare nel Golden Gala del 30 agosto, meeting che ti ha visto vincitrice nella scorsa edizione disputata a Firenze. Quali le ragioni?
"Abbiamo comunicato, in realtà già all'inizio della settimana, che non sarei stata presente in gara a Roma, in quanto a livello neuromuscolare ho veramente bisogno di recuperare energie dopo i 3 major di quest’anno e altre due Diamond League. Ho ripreso gli allenamenti già il lunedì 12 dopo il rientro dalla Francia e a Ferragosto ero in campo, ma sento solo di avere bisogno di respiro agonistico, come ho detto a “La Repubblica”, e peraltro mi spiace che siano state date interpretazioni libere di ciò che ho affermato".
A Parigi, dopo la finale, sei apparsa delusa dal quarto posto anche se il dato oggettivo dice che sei stata battuta da tre atlete con personali migliori dei tuoi. Cosa ti faceva pensare di poterle superare al punto poi da provare questo disagio successivo?
"In finale a Parigi sapevo di potermi giocare le mie carte dopo aver fatto la mia migliore qualificazione in carriera e questo, considerato che nella media delle mie prestazioni miglioro sempre di tanto, unito agli ottimi riscontri avuti in allenamento e al fatto di non essermi mai sentita così bene fisicamente e tecnicamente, mi facevano realmente credere di poter fare molto meglio per cui, come detto subito dopo la gara, paradossalmente non si è accesa la miccia".
Come giudichi in ogni caso questa tua stagione?
"Molto positiva, se comparo l’andamento delle ultime stagioni. Nel 2021, anno del famoso record del mondo juniores, la mia media è stata di 6.50 scarsi, nel 2022 di 6.60, nel 2023 6.75 e nel 2024 siamo intorno ai 6.85. Sia io che il mio allenatore, mio padre, con cui esiste come sempre una perfetta simbiosi, abbiamo coscienza della mia solidità tecnica e siamo consapevoli che manca a oggi solo la punta della stagione, che però non è ancora conclusa".
Hai detto che vorresti ritornare a gareggiare in occasione delle finali della Diamond League, pensi di poter avere la giusta carica per un altro evento così?
"Sono in testa agli standing, e certamente farò del mio meglio per arrivare il più competitiva possibile, unico motivo questo per cui talora bisogna fare delle scelte come quella di non partecipare a malincuore al Golden Gala, ma non sempre si può fare tutto".
Hai solo 22 anni, un talento enorme e una carriera che sia pur ancora breve ti ha già dato grandi soddisfazioni. Hai mai pensato che quel fantastico balzo a 6,91 del febbraio 2021, quando hai fatto il record mondiale under 20, sia forse arrivato troppo presto nella misura in cui ti ha messo nella condizione che tutti i tifosi si aspettassero poi da te sempre il salto perfetto?
"Forse, ma sono contenta di averlo fatto perché l’atletica è il mio mondo, e in un certo qual modo con quel salto ho lasciato un primo segno tangibile nel panorama internazionale".
Grazie veramente per la disponibilità e un'ultima domanda. Quale è il tuo desiderio più grande in questo momento?
"Ti rispondo a mia volta con una domanda, molto da Larissa. Posso tenerlo per me?".