La fragorosa irruzione del maltempo del weekend centrale di agosto ha costretto il comitato organizzatore italo-elvetico della SkyRace Internazionale Valmalenco-Valposchiavo (come altre gare del weekend cetrale di agisto sull'arco alpino) a dirottare per ragioni di sicurezza i centocinquanta skyrunners in gara lungo l’itinerario di riserva ma il piano b ha creato le condizioni per uno spettacolo sportivo da serie a, specialmente in campo maschile. Il toprunner piemontese Mattia Bertoncini l’ha spuntata sul beniamino di casa Alessandro Rossi e sul Carabiniere bormino Andrea Prandi al termine di una prova dallo svolgimento parecchio dinamico e articolato, con un finale da cardiopalma: gli atleti del podio hanno infatti attraversato la linea d’arrivo del centro sportivo Pradasc di Lanzada (uno dei cinque comuni della Valmalenco) nello spazio di ventiquattro secondi, dopo poco più di due ore di gara! Più lineare e definiya (ma per nulla scontata viste le condizioni ambientali) l’affermazione della lecchese Arianna Tagliaferri che, in gara donne, ha avuto la meglio sulle esperte campionesse local Raffaella Rossi e Silvia Berra.
Una volta si chiamava “bufera di Ferragosto” e - proprio in corrispondenza del culmine dell’estate o nei sui immediati pressi… temporali (ecco, appunto) - imprimeva una decisa e fresca svolta alla stagione calda. Oggi l’allerta meteo è quasi un fatto quasi quotidiano ma è stata l’esperienza (non la consuetudine) a permettere allo staff organizzatore di ASD Sportiva Lanzada e Sportiva Palü di farsi trovare pronte davanti alla perturbazione che si è affacciata sul teatro d’operazioni nell’imminenza del via. A farne innegabilmente le spese di un interesse superiore (la sicurezza dei concorrenti) è stata “solo” l’integrità della traccia-gara. Tagliato il passaggio in quota al GPM di Passo Campagneda e di conseguenza la discesa finale in territorio elvetico verso il traguardo nel centro storico di Poschiavo che organizzatori, atleti, accompagnatori e appassionati hanno comunque guadagnato alla spicciolata a fine gara per il meritatissimo pranzo finale e le premiazioni scandite da un maestro di cerimonia d’eccezione come Silvano Gadin che - come l’anno scorso - ne ha approfittato per scaldare l’ugola in vista dell’appuntamento-clou con il Tor des Géants del prossimo mese di settembre.
La quattordicesima edizione della storica SkyRace Internazionale Valmalenco-Valposchiavo (la seconda in versione moderna dopo le prime dodici storiche andate in scena dal 2002 al 2013) si è così svolta interamente in territorio italiano, lungo un itinerario ad anello con partenza e arrivo al campo base di Lanzada e una fiche tecnica che conservava la distanza lineare del piano originale (31 chilometri circa), per un dislivello positivo di 1300 metri, perdendo… in buona sostanza per strada i quattrocento della rampa a tratti tecnica che dal Piano (inclinato…) di Campagneda porta allo storico arco ligneo del valico omonimo. Il GPM-gara è così diventato quello ai 2250 metri di quota del Rifugio Cristina, ai margini dell’Alpe Prabello e proprio sotto la piramide del Pizzo Scalino (3323 metri, il simbolo naturale della Valmalenco).
Scenario insomma completamente diverso rispetto ad un anno fa, per il ritorno in calendario della skyrace transfrontaliera, universalmente riconosciuta come uno degli eventi pionieri dello skyrunning. Una giornata di sole pieno e di gran caldo avevano infatti contraddistinto la prova vinta dal ticinese Roberto Delorenzi e dalla lecchese Francesca Rusconi.
Più in linea con… la tradizione (la storia della SkyRace è ricca di edizioni caratterizzate da condizioni proibitive e anche dal freddo-si correva ai primi di giugno) l'edizione 2024 ha quindi richiesto maggiore attenzione per il terreno reso scivoloso dalla pioggia, ma senza causare problemi particolari. Per gli organizzatori e i duecento volontari sul percorso un impegno ancora più gravoso ma la passione per lo sport che li anima ha alleviato il peso di un mattinata difficile iniziata all'alba scrutando il cielo.
Scattata alle 08.45 di domenica 18 agosto, la gara era iniziata sotto il segno di Andrea Prandi (grande favorito della vigilia) che aveva doppiato in prima posizione (un’ora, 36 minuti e 30 secondi) il passaggio di Alpe Campagneda, con oltre un minuto di vantaggio su Mattia Bertoncini (Skyrunning Valsesia 2000/Team New Balance), a sua volta inseguito dal bergamasco di Lab4You Sergio Bonaldi e dal campioncino local Alessandro Rossi (ASD Sportiva Lanzada). Lungo la picchiata verso il fondovalle malenco e il traguardo, gli inseguitori hanno progressivamente rimontato il leader Prandi. Nei tre chilometri finali, prima Bertoncini e poi Rossi (che nel frattempo aveva messo la freccia su Bonaldi) hanno raggiunto e superato Prandi. Quest’ultimo è però riuscito a conservare il terzo gradino del podio, acnhe grazie alla perdita di smalto di Bonaldi.
Missione-vittoria chiusa in due ore, 32 minuti e 16 secondi per Bertoncini, con un vantaggio di soli quindici secondi su Rossi (che ripete il secondo posto di un anno fa sul tracciato originale) e di 24 su Prandi! Per il vincitore si tratta del secondo successo di grande prestigio dell'estate: Bertoncini si era infatti imposto un mese fa nella Dolomyths Skyrace di Canazei!
Bonaldi ha chiuso quarto, ai piedi del podio, con un ritardo di due minuti e 48 secondi dal vincitore. Alle spalle del poker tricolore, il giapponese Tsubasa Fuji ha sigillato la top five, mentre l’esperto Luca Carrara di Skyrunning Adventure (sesto) ha preceduto Carlo Cortesi, il primo degli atleti rossocrociati.
Merita senza dubbio una citazione l’ottavo posto finale del tedesco Helmut Schiessl (è il quinto da sinistra nell’immagine qui sopra, scattata alla vigilia). Oggi cinquantaduenne, il portacolori di TSV Buchenberg è tornato quest’anno a mettersi alla prova nella prova da lui vinta due volte (nel 2006 e nel 2010), chiudendo anche secondo nel 2007, cinque minuti dietro a Marco De Gasperi che in quella occasione stabilì il record sulla distanza che ancora oggi resiste (due ore, 32 minuti e tre secondi) che il vincitore 2024 Bertoncini ha… sfiorato, anche se ovviamente su un percorso diverso!
Tornando a Schiessl, il “nostro” aveva dichiarato alla vigilia di puntare a stare nei tempi del record femminile della sua grande amica, la scozzese Angela Mudge, quindi intorno alle tre ore e 10 minuti. Al netto del percorso diverso, Helmut è stato di parola, anzi… di più, chiudendo ottavo con un tempo di un minuto esatto dalla parte giusta delle tre ore di gara!
In gara-donne, caccia al podio alto chiusa rapidamente da Arianna Tagliaferri. La ventotenne portacolori di AS Premana ha toccato il giro di boa di Alpe Campagneda con quattro minuti di vantaggio su Raffaella Rossi (Team Valtellina) a sua volta seguita da Silvia Berra di Polisportiva Albosaggia. Nessuna sorpresa nell’itinerario di ritorno verso il traguardo di Lanzada, raggiunto dalla vincitrice tre ore, 22 minuti e 23 secondi dopo il via, con nove minuti di vantaggio su Rossi che da parte sua ha difeso sulla linea d’arrivo un vantaggio di 44 secondi su Berra. Top five per anche per Beatrice Besseghini (Atletica Valtellina) e per Manuela Leonardi di Team Greina Trail, prima atleta elvetica al traguardo. La vincitrice Tagliaferri ha chiuso al diciassettesimo posto di una classifica generale da 123 finishers (98 uomini, 25 donne), su una starting list iniziale da 153 iscritti, indubbiamente penalizzata quest'anno dalla vicinanza con l'altrettanto storico Trofeo Kima in programma sabato 24 agosto nella vicina Val Masino.
Primi al Rifugio Cristina, Prandi e Tagliaferri hanno vinto il Trofeo Renato Parolin. Alessandro Rossi e Raffaella Rossi sono stati premiati come migliori atleti della Valmalenco, Carlo Cortesi e Manuela Leonardi con il Memorial Marino Zanetti come migliori atleti poschiavini.
La festa finale e la cerimonia delle premiazioni a Poschiavo hanno anche rappresentato l’occasione per fare il bilancio di una giornata dalle premesse complicate ma brillantemente condotta in porto, con grande soddisfazione da parte di Massimo Giordani (da pochi mesi presidente di ASD Sportiva Lanzada) e di Dario Marchesi per la Sportiva Palü: un esempio di collaborazione italo-elvetica nel segno dello sport che - dopo una pausa di un intero decennio - è ripartita nel 2023, ben ventuno anni dopo la prima edizione della storica SkyRace.