Jannik Sinner conquista anche i Cincinnati Masters, nonostante la perenne lotta con un problema all'anca, e porta a tre il conto dei successi nei Masters 1000. Contro Tiafoe, il duello vero e proprio dura un solo set: dopo aver vinto il primo parziale al tie-break, l'azzurro decolla e domina col punteggio di 7-6, 6-2. Quarantotto vittorie in 53 match nel 2024, cinque trofei conquistati e uno status di numero uno al mondo che si consolida di mese in mese.
La sfida al padrone di casa Frances Tiafoe si rivela una formalità per Jannik Sinner, che è semplicemente troppo forte per un avversario provato dalle lunghe battaglie contro Rune e Lehecka. I Cincinnati Masters diventano così il terzo Masters 1000 vinto dall'attuale numero uno al mondo, che porta il suo bottino stagionale a cinque trofei: Australian Open, Rotterdam, Miami, Halle e Cincy. Non c'era modo migliore di arrivare agli Us Open, per uno Jannik che lotta ancora coi problemi all'anca, ma sembra aver imparato a gestirli. La finale contro Tiafoe, che aveva tutto il pubblico dalla sua parte, è combattuta solo nel primo parziale. Lo statunitense reagisce colpo su colpo col servizio e porta l'altoatesino al tiebreak: qui Sinner è implacabile e, col punteggio di 7-4, fa suo il set. Di tutt'altro cabotaggio il secondo e decisivo set, con Tiafoe privo delle energie necessarie per combattere contro un Sinner regale.
L'azzurro domina, mostrando la varietà dei suoi colpi e asfissiando un avversario che non riesce a reagire e controbattere: non c'è storia, come dimostrano i 13 ace del 23enne di San Candido, e il match si chiude col punteggio di 7-6, 6-2 dopo 1h36' di gioco. Un successo netto e inappellabile, quello di Jannik, che riesce in un'impresa per pochi: solo Vilander, Agassi e Federer avevano chiuso la doppietta Miami-Cincinnati. Inoltre, è il settimo a conquistare i Cincinnati Masters da numero uno al mondo: prima di lui McEnroe, Agassi, Sampras, Kuerten, Federer e Djokovic. Uno status, quello di leader del ranking Atp, che conserverà anche dopo gli Us Open a prescindere dal suo risultato: con 9760 punti, l'azzurro ha un margine rassicurante sia su Djokovic (7460) che su Alcaraz (7360) e Zverev (7035). Nessuno potrà intaccare la sua leadership negli States, generando uno scenario che porterà a 13 le settimane da leader della classifica: superato Becker, che si fermò a 12 nel 1991.