In pista a Zandvoort pensando già a Monza. Non c'è dubbio che la Ferrari assegni la necessaria priorità al Gran Premio d'Olanda che nel fine settimana in arrivo riapre il Mondiale, ma lo è altrettanto che il successivo (e immediato) ritorno in pista per l'appuntamento con il Gran Premio d'Italia rivesta un'importanza particolare. Alle motivazioni speciali legate all'appartenenza nazionale e di storia si aggiunge quest'anno... l'urgenza di inaugurare "in rosso" il rinnovato Autodromo Nazionale, migliorato e ammodernato sia sotto l'aspetto del tracciato sia dal punto di vista delle strutture stesse dell'impianto, a partire da accessibilità e viabilità. Lavori iniziati lo scorso inverno, portati avanti e conclusi nei tempi previsti (oltretutto con il GP anticipato di una settimana rispetto alla consuetudine). E se il nuovo asfalto viene collaudato e "gommato" intensivamente ormai da un mese da formule e GT, sarà solo alla prova dei fatti del weekend a cavallo di agosto e settembre che l'impatto di decine di migliaia di appassionati) su logistica e viabilità potrà essere sottoposto al test "definitivo".
Tornando agli aspetti prettamente sportivi e alla Ferrari, il Team Principal Frederic Vasseur ha "battezzato" come occasioni favorevoli le gare che riaprono il Mondiale dopo la breve pausa estiva: Zandvoort, Monza e Singapore in particolare. Con qualche punto di domanda in più invece per il GP dell'Azerbaijan che fa da "scalo intermedio" tra le due gare europee e quella asiatica. La tappa italiana è da sempre un "must" per i nostri: lo è stata in passato, anche in stagioni difficili e di scarse soddisfazioni. Lo è anche quest'anno: concentrazione totale sulla missione Monza (passando per Zandvoort, occorre ribadirlo) nonostante il focus sia giù su un 2025 dalle tante e sostanziali novità: sia a livello di organigramma tecnico, sia dal punto di vista della formazione da schierare in pista.
Oltretutto, per gli uomini della Rossa c'è da riprendere il filo con una corsa al secondo posto nel Mondiale Costruttori e in quello Piloti. Il primo vede attualmente la Scuderia all'inseguimento di Red Bull (408 punti) e McLaren (366). La Ferrari occupa la terza casella del ranking a quota 345, ventuno lunghezze dietro al team papaya, dal quale però perde regolarmente terreno fin dal Gran Premio di Monaco. Il trend recente insomma non è quello giusto, dal punto di vista di Maranello.
Nel Mondiale Piloti, ventidue punti sembrano fare la differenza tra la chance di sfidare Verstappen nella corsa al titolo e la... mission impossibile. Sono i ventidue punti che dividono Charles Leclerc (177) da Lando Norris. Il monegasco viaggia a cento punti esatti dall'olandese (277). Meglio concentrarsi sulla caccia a Lando ma anche sulla difesa dall'altro pilota McLaren Oscar Piastri che insegue a quota 167 punti. Fin da Zandvoort e poi magari a Monza, dove Leclerc è stato nell'ormai lontano 2019 l'ultimo pilota a portare alla vittoria la Ferrari, a nove anni di distanza dALla precedente affermazione delle Rosse con Fernando Alonso e mettendo fine alla cinquina Mercedes (imbattuta in Brianza tra il 2014 e il 2018). Senza dimenticare - con divagazione tricolore e comunque la si possa pensare in proposito - che l'ultimo successo italiano nel GP di casa nostra è stato quello un po' rocambolesco ma meritatissimo della Alpha Tauri dalle radici Minardi di Pierre Gasly nel GP a porte chiuse causa emergenza sanitaria mondiale del 2020.
Tra i motivi di interesse (e di curiosità) da Zandvoort al sipario del primo weekend di dicembre ad Abu Dhabi (dieci GP) c'è anche il contributo... residuo di Carlo Sainz alla causa ferrarista in entrambe le classifiche iridate. Perché se la Ferrari affronta Zandvoort con la testa già un po' a Monza, non ci sono dubbi che lo spagnolo affronti il finale della sua avventura in rosso con più di un pensiero sulla sua prossima destinazione (Williams). Certamente la voglia di togliersi qualche altra soddisfazione da qui a fine stagione e di lasciare il segno prima di trasferirsi nuovamente al di là della Manica.