SEMAFORO... ARANCIO

Norris Vs. Verstappen, sfida continua da Zandvoort ad Abu Dhabi con la "variabile" Piastri

Lando e il team condotto da Andrea Stella puntano a rendere incandescente il girone di ritorno di una stagione dallo svolgimento molto "dinamico"

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Ci avete fatto caso? L'arancione dei cappellini "da riposo" di Norris e Verstappen è leggermente differente: più intenso quello di Max, meno "impegnativo" (papaya, infatti) quello di Lando. Eppure la sfida è accesa! Settantotto punti di ritardo (277 a 199) a dieci rappresentazioni dal sipario finale dipingono i contorni (ma soprattutto la sostanza) di una missione ai limiti dell'impossibile: quella che attende Lando Norris e la McLaren alla ripartenza del Mondiale dai blocchi di partenza dell'ormai imminente weekend del Gran Premio d'Olanda. Oltretutto proprio dalla tana del lupo, anzi della lepre: l'asfalto amico (di più: amante) di Max Verstappen che - da quando la Formula Uno è tornata a visitare il circuito che sorge a poche centinaia di metri dalla costa del Mare del Nord (tre anni fa) non ha mai fallito l'appuntamento con il gradino più alto del podio, ogni volta al capolinea immancabilmente trionfale di un fine settimana a tratti simile a quello di un rave party monocolore: orange si capisce!

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Curiosamente, c'è ben più di una nuance arancio anche nei "colori di guerra" della McLaren: oggi ma in realtà fin dalle origini dello storico team inglese che si presenta a Zandvoort con una monoposto già da qualche GP più veloce del lotto. Non solo: McLaren ha riaperto le schermaglie dichiarando di avere ancora in serbo diverse sorprese (leggi aggiornamenti tecnici alla propria MCL38 spinta dalla power unit Mercedes), laddove Red Bull ha recentemente ammesso (per bocca del proprio Direttore Tecnico Pierre Waché, mica il primo che passa per strada) che con l'attuale RB20 il reparto tecnico dei Tori ha raggiunto il capolinea di un concetto a lungo vincente ma non più tale a medio termine.

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Missione impossibile quindi per Norris sì oppure...ni? Semplificando al massimo e forse all'inverosimile, Lando dovrebbe roscicchiare a Verstappen sette-otto punti a weekend per arrivare ad una ipotetica resa dei conti il primo fine settimana di dicembre ad Abu Dhabi. Il pilota inglese potrebbe contare su un paio di alleati involontari (anzi quattro) più o meno disinteressati: Mercedes, Ferrari e i rispettivi drivers. Che puntano ai primi di consolazione e possono quindi dare tutto GP per GP, senza dover fare troppi conti e - guidando monoposto che in certe condizioni posso sfidare da pari e pari la Red Bull - "rischiano" di scombinare i piani della sfida di cartello: non necessariamente a favore dello sfidante.

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Ecco, appunto, Norris: dove sta l'inghippo per il pilota di Glastonbury? Forse in uno stato di forma che non è sempre all'altezza della sua McLaren e soprattutto a quello del suo compagno di squadra Oscar Piastri che ha sì trentadue punti in meno (167 a 99, e in mezzo c'è Leclerc a 177) ma uno slancio decisamente più smart che lo ha visto mettere a segno nella sfida interna un parziale nei di 80 punti contro 49 negli ultimi quattro GP prima della pausa estiva (quelli che hanno preceduto la pausa estiva) e di vincere a Budapest il primo GP della sua carriera, missione riuscita anche a Norris ma ormai ai primi di maggio a Miami e da allora mai più ripetuta, solo sfiorata. Qualche alleato là fuori insomma per Lando ma il "nemico" proprio dentro le mura di casa. Verstappen sogghigna, ma non troppo... 

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Il Team Principal Andrea Stella avrà insomma il suo "bel" daffare a... regolare il traffico tra i suoi piloti, per il bene di un confronto che richiede il massimo contributo da parte di entrambi, perché se la sfida per il titolo piloti ha chances tutto somMato limitate di successo, quella per il titolo Costruttori è molto più aperta (e importante, Oltremanica), visto che sono "solo" quarantadue i punti di ritardo di McLaren da Red Bull (366 a 408), con i Tori costretti da lungo tempo ad accontentarsi (fino a quando) di un apporto di punti discontinuo e prossimo alla zero da parte dell'evanescente Sergio Perez.

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