L'ASSENZA

Caso Sinner, fisioterapista e preparatore spariti dall'angolo. Una foto a Indian Wells conferma la ferita di Naldi

 A Cincinnati non erano presenti i due membri dello staff di Sinner protagonisti del caso di doping da cui il numero uno al mondo è stato assolto

@Getty Images

Negli ultimi tempi, il box di Jannik Sinner si è presentato meno affollato. Anche a Cincinnati, dove il numero uno del mondo ha conquistato il suo quinto titolo del 2024, accanto all'amico e manager Alex Vittur erano presenti solo i suoi due allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill. Questi ultimi sono coloro che forniscono a Jannik indicazioni tecniche, tuttavia, come sottolinea il Corriere della Sera, mancava la componente fisica del team: il preparatore atletico Umberto Ferrara e il fisioterapista Giacomo Naldi erano assenti.

Il team di Sinner si è formato gradualmente: dopo la separazione da Riccardo Piatti, Jannik ha cercato nuovi specialisti, finendo per scegliere Ferrara, bolognese, laureato in chimica e tecnologie farmaceutiche, che si è occupato anche della sua alimentazione. Quando Sinner ha subito un infortunio alla caviglia destra durante un match contro Rune a Sofia, è stato proprio Ferrara a suggerire Naldi come specialista per il recupero.

Nel fascicolo di 33 pagine del procedimento dell'ITIA, Naldi viene menzionato ben 78 volte, mentre Ferrara "solo" 51: i due hanno giocato un ruolo centrale, ancor più di Sinner stesso, in questa vicenda caratterizzata da una grande leggerezza nella gestione di un atleta professionista, ma anche da dettagliate ricostruzioni che, pur con lievi divergenze, hanno permesso a Jannik di uscirne senza sanzioni.

Tuttavia, dal punto di vista psicologico, Sinner ha probabilmente subito un impatto significativo, riflettendo su quanto accaduto. Le uniche parole rilasciate ieri dal numero uno del mondo ("Ora posso finalmente lasciarmi alle spalle un periodo davvero molto difficile e profondamente triste") dipingono un quadro inaspettato, soprattutto se si ripensa a poche ore prima, quando Sinner ha battuto Frances Tiafoe in due set nella finale di Cincinnati. Quello che doveva essere un giorno di celebrazione per il suo consolidato primato in classifica in vista dello US Open, si è trasformato in un giorno di domande. Riuscirà Sinner, al suo ritorno in campo, a lasciarsi realmente alle spalle questo periodo? E quanto influiranno su di lui le reazioni sempre più numerose dei suoi colleghi?

Una cosa è certa: nonostante la notifica della prima sospensione provvisoria il 4 aprile (poi revocata) e la seconda il 17 dello stesso mese (anche questa revocata), Sinner ha continuato a vincere, trionfando a Cincinnati dopo essersi affermato anche a giugno ad Halle. Tuttavia, ha affrontato numerosi ostacoli: un problema all’anca che lo ha costretto al ritiro a Madrid e a saltare Roma, un malessere nei quarti di finale di Wimbledon contro Medvedev, e una tonsillite che lo ha obbligato a rinunciare all’Olimpiade, debilitandolo anche nei primi due tornei nordamericani. Clinicamente, non vi sono collegamenti, ma la mente, che lo ha spinto a trionfare in Ohio, ha sempre l'ultima parola.

LA FOTO DELLA FERITA AL DITO DEL FISIOTERAPISTA NALDI

Il nocciolo del caso Sinner è la ferita al dito del fisioterapista Naldi che, trattata con una crema contenente il Clostebol - elemento vietato - entrando in contatto con il numero al mondo sarebbe stato involontariamente trasmesso. C'è una foto, presa direttamente da un video di Naldi in tribuna a Indian Wells, che racconta la verità: nelle immagini si vede il fisioterapista con il mignolo della mano sinistra fasciato.

Foto da web

Nella sentenza viene infatti spiegato come Naldi si sia ferito utilizzando un tronchesino per curare i calli del piede di Sinner, per poi curarsi a sua volta con il Trofondermin, prodotto che era stato acquistato dal preparatore atletico, Umberto Ferrara. Massaggiando Sinner nei giorni seguenti, c'è stata la trasmissione del Clostebol. La versione è stata ritenuta credibile. E la fasciatura al dito di Naldi è una prova ulteriore.

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