Armand Duplantis realizza a Chorzow, nel corso di una bellissima gara di salto con l'asta della Diamond League, un altro record del mondo con la misura di 6,26 superata al secondo tentativo, poche settimane dopo i 6,25 con cui aveva vinto il titolo olimpico a Parigi, forse anche stimolato dai suoi avversari che senza impensierirlo mai, superano in ogni caso la misura dell'eccellenza dei 6 metri, con lo statunitense Sam Kendricks che la ottiene al seconda prova mentre il greco Emmanouil Karalis alla terza, migliorandosi di ben 7 centimetri per il nuovo record della sua nazione.
Il fenomenale saltatore svedese ha gareggiato per la terza edizione consecutiva al Memorial Skolimowska di Chorzow, dopo i successi nel 2022 con 6.10m e nel 2023 con 6.01m, ed è molto legato alla Polonia perché, nel febbraio 2020, ha realizzato il suo primo record mondiale superando 6.17 al meeting di Torun.
Il figlio d’arte dell’ex astista Greg Duplantis, che è diventato il secondo astista della storia a vincere due edizioni consecutive delle Olimpiadi dopo lo statunitense Bob Richards nelle edizioni di Helsinki 1952 e di Melbourne 1956, ha superato con oggi la barriera dei 6 metri 89 volte in carriera ed è uno degli atleti di maggior successo nella storia della Diamond League in quanto, laddove vincesse anche la finale di Bruxelles, si porterebbe a quattro vittorie avvicinando il record di successi che appartiene a Renaud Lavillenie, con sette trofei del diamante.
LE DICHIARAZIONI DI DUPLANTIS
"E’ una sensazione quasi strana e innaturale sentire l’amore e il sostegno del pubblico quando gareggio e lo vedo specialmente in Polonia. Ho battuto il mio primo primato mondiale in Polonia nel 2020, quando saltai 6.17m a Torun e quindi ho grandi ricordi. La pedana era meravigliosa, le condizioni erano perfette, tutto ha funzionato al meglio e questo mi ha permesso di battere un altro record. So che molta gente era venuta qui per vedermi saltare e volevo regalare un grande spettacolo per loro. Quest’anno la mia preparazione è stata concentrata sulle Olimpiadi e i primati sono arrivati quasi naturalmente. Non ho mai fatto un salto assolutamente perfetto per cui penso sempre di poter fare meglio".