NAPOLI

L'importanza di Lukaku e mentalità feroce: così Conte sta costruendo un Napoli vincente

 Contro il Parma l'ingresso del centravanti ha dato la scintilla per ribaltare il risultato. In attesa dell'inserimento dei nuovi acquisti, il tecnico ha già cambiato la mentalità

@Getty Images

C'è un Napoli che non convince, ma vince, e da quelle parti è già una bella novità. Gli azzurri contro Bologna e Parma hanno raccolto due successi consecutivi in Serie A per la prima volta da febbraio, in maniera completamente diversa, ma mettendo le basi per il resto del campionato. Sei punti raggiunti soffrendo, con molti limiti dettati anche dal mercato aperto, valgono anche qualcosa in più e le buone notizie dopo il 2-1 in rimonta nel recupero contro il Parma in dieci e con un difensore in porta per più di un quarto d'ora, non mancano. Innanzitutto il mercato è finito e sono arrivati alla fine - in tutti i sensi - le pedine richieste dal tecnico, a partire da Lukaku; poi uno scatto in avanti nella mentalità è già piuttosto evidente e la ferocia messa in campo contro i gialloblù è un forte segnale.

Antonio Conte, dicevamo. Sul tecnico salentino sono state riposte tantissime - giustificate - aspettative, ma da solo non può fare miracoli. Il suo Napoli è in piena fase embrionale e non può essere altrimenti visto come si è sviluppato il calciomercato con l'arrivo in massa di giocatori di qualità superiore solo negli ultimi giorni, ultimi in ordine cronologico Lukaku, McTominay e Gilmour. Buona parte di questi ora saluteranno Castel Volturno per le nazionali e dunque il lavoro vero il tecnico potrà imbastirlo dal punto di vista tattico solo da metà settembre. Fino ad allora mentalità, orgoglio e ferocia in mezzo al campo ma con più qualità, come hanno dimostrato proprio Neres e Lukaku anche contro il Parma.

Cercato, corteggiato, coccolato e alla fine abbracciato, Romelu Lukaku ha risposto subito presente. Il belga però non è solo un "feticcio" del tecnico, ma la sua importanza è stata palese contro la formazione di Pecchia. Dopo un'ora abbondante in cui i gialloblù sono riusciti a costringere il Napoli a giocare sugli esterni, quasi costringendo Kvaratskhelia e compagni a cercare dei cross per il piccolo Raspadori, sono bastati pochi secondi a Lukaku per cambiare lo spartito del match dal momento del suo ingresso in campo; prima palla in verticale e subito un'occasione a tu per tu con Suzuki, vanificata poi dal fuorigioco ma pur sempre importante per sottolineare l'importanza di avere un centravanti forte fisicamente e bravo tanto a giocare con la squadra quanto ad attaccare la profondità.

Certamente l'uscita folle di Suzuki che ha portato alla somma di ammonizioni del portiere e l'ingenuità di Pecchia nel terminare i cambi con largo anticipo hanno fatto la propria parte nella rimonta del Napoli, ma un altro fattore da segnalare è la qualità fatta vedere da Neres nei pochi minuti in campo sia contro il Bologna che contro il Parma. Giocate e tecnica al servizio di una squadra più aggressiva, con una pressione uomo su uomo che ha portato i frutti grazie soprattutto a uno scatto di mentalità rispetto alla passata stagione: ora il Napoli ci crede e ci riesce, anche se il vero look azzurro sarà ancora tutto da scoprire.

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