CHARLES LECLERC: VOTO 10
Non ci sono incertezze nelle traiettorie disegnate da Charles sul rinnovato asfalto dell'Autodromo Nazionale, non ci sono macchie nel suo "vissuto" monzese del weekend (anzi di un'intera settimana di passione rossa) difficile da reggere per chi non vede l'ora di calarsi nell'abitacolo e ingranare una dopo l'altra tutte le marce, isolandosi da tutto e da tutti. Bravo anche (Charles e con lui tutta la Ferrari) a nascondere fino a tutta la prima metà del GP, un sogno-vittoria ben custodito fin dai giorni della vigilia, cogliendo poi impreparata la concorrenza. Il monegasco ha infilato in un anno solo le due perle più preziose del Mondiale: Montecarlo e Monza. Festa rossa con doppio champagne... al gusto di M&M'S! Cosa vuoi dirgli, a Charles, almeno per oggi?
OSCAR PIASTRI: VOTO 9,5
Ha perso la McLaren, non Oscar. Lui ha fatto tutto quello che doveva fare: sul piano della guida, della convinzione, delle motivazioni. È troppo tardi per candidarsi al titolo piloti, non per garantirsi una partenza alla pari con Norris nel 2025, soprattutto se quest'ultimo fallisse la missione-titolo. A Monza Piastri ci ha provato fino all'ultima curva del cinquantatreesimo e ultimo giro ma forse - la differenza è sottilissima - non ci ha creduto fino in fondo. Dobbiamo scoprire ancora tantissime cose di Oscar e probabilmente anche lui... di se stesso.
LANDO NORRIS: VOTO 5
Con il passare dei Gran Premi e il perdurare della crisi Red Bull, viene quasi da pensare che Lando il titolo può solo perderlo. Estremizziamo, ovviamente, ma al pilota di Bristol sembra manca ancora un piccolo-grande step per entrare nella shortlist dei campioni o aspiranti tali. Al netto dei problemi di degrado-gomme delle McLaren, lo svolgimento del GP d'Italia lo ha evidenziato. La cattiveria che ci vuole non è (ancora) una delle armi migliori di Lando.
GEORGE RUSSELL: VOTO 4
Puntava al podio ma ha mirato male, malissimo fin dai primi metri di gara, con una staccata "a ruota libera" (anzi bloccata) alla Prima Variante. Ala anteriore danneggiata e ambizioni azzerate per il "lungo" inglese al quale la sosta estiva non sembra aver particolarmente giovato. A Monza il pilota di King's Lynn ha pure avuto la conferma che nel 2025 sarà affiancato da Andrea Kimi Antonelli. Un predestinato al posto di un sette volte campione del mondo: non c'è pace per George!
ANDREA KIMI ANTONELLI: VOTO 7
È nata... una Stella? È il caso di dirlo, o meglio di sperarlo. A Monza il fresco diciottenne ha ricevuto l'imprimatur ufficiale di pilota Mercedes per il 2025, insieme ad una W15 per festeggiare con un battesimo della pista nel primo turno delle prove libere. Ecco, meglio forse andarci... piano, intanto che si può. Il voto alto è quindi tutto in prospettiva.
MAX VERSTAPPEN: VOTO 6
Irriconoscibile eppure mai domo. Le cavalcate solitarie degli ultimi tre anni... e mezzo (questo) sono ormai un lontano ricordo ma l'olandese è deciso a vendere cara la pelle per mettere al sicuro il poker iridato, visto che la "manita" a breve termine è fuori portata. Max è capace di tutto, in prospettiva anche di salutare la compagnia e dedicarsi ad altro, intanto però si prepara ad un finale di stagione "chirurgico". Già che ci siamo, un fine settimana non troppo lontano dal suo capitano per SERGIO PEREZ (VOTO 5), ma pur sempre rispettosamente alle sue spalle. Checo ingaggia un paio di duelli da coltello fra i denti con Russell ma ne esce sconfitto tanto per cambiare.
CARLOS SAINZ: VOTO 6,5
Una gara complessa per non dire delicata, da gestire con intelligenza e la massima pulizia di guida. Sembrava una missione "tagliata" su misura per lui, e invece no. L 'ultima Monza rossa di Carlos è stata avara di soddisfazioni per lo spagnolo, che sperava in un regalo come si deve per il giorno del suo trentesimo compleanno. Un primo stint di una manciata di giri più lungo del necessario gli ha impedito di ottenere gli stessi vantaggi di Leclerc dalla strategia a sosta singola. Un po' sacrificato dal team? In altri tempi Carlos avrebbe puntato i piedi con vigore. Ma siamo ai titoli di coda e Sainz è un gran signore. Pure troppo, come si dice in questi casi. Malinconica Monza, appunto.
KEVIN MAGNUSSEN: VOTO 4
Sgomita come al solito e - a differenze di quasi tutte le altre volte - raggiunge la decima casella dell'ordine d'arrivo, portando a casa pure un prezioso punticino iridato. Solo che Kevin prova ad imitare Piastri alla Roggia ma la sportellata a Gasly lo porta a sfuorare il montepunti penalità e un turno di sosta forzara: gli toccherà guardare Oliver Bearmen guidare la sua Haas-Ferrari a Baku.
LEWIS HAMILTON: VOTO 6,5
A fine gara ha dichiarato di essersi sentito già un po' più "a casa" del solito in mezzo alla torcida ferrarista. Forse fin troppo frastornato, visto il risultato finale (quinto), buono ma non particolarmente esaltante. Forse un altro motivo di sorridere a trentadue denti per Leclerc!
FRANCO COLAPINTO: VOTO 7
Porta al traguardo senza un graffio la Williams al capolinea del suo GP d'esordio nel Mondiale, in dodicesima posizione (lasciandosene dietro sette) e beccando solo quattordici secondi dal ben più "navigato" compagno di squadra ALEXANDER ALBON (VOTO 7, nono e a punti al termine di una prova tutta sostanza). Certo, Monza può incutere timore ma non è una delle piste più difficili per debuttare.