"Il Var a chiamata eliminerebbe polemiche legate a valutazioni non sempre corrette da parte del giudice di gara, anche se riteniamo debba essere conservata l'oggettività del fuorigioco e della tecnologia del gol-line". Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina a 'Radio Anch'io Sport' su Rai Radio 1. Fiducia assoluta in Spalletti, "avendo visto come lavora e dandogli il tempo necessario per ottenere i risultati, sapendo che i giocatori selezionabili, per una serie di ragioni, sono limitati rispetto ad altre nazioni - ha proseguito parlando del ct azzurro - Valutare la qualità di un tecnico sulla base di un risultato a breve termine è un errore strategico. Quando lo abbiamo scelto era il migliore allenatore sul mercato".
Gravina ha parlato anche della possibilità per l'arbitro di spiegare pubblicamente le sue decisioni dopo il consulto Var. "È già immediatamente applicabile. Stiamo valutando con la Uefa per trovare un modo omogeneo di comunicare. Con molta probabilità si eviterà di utilizzare microfoni ad ampio raggio nell'ambito di una comunicazione all'interno dello stadio". "Bisogna innovare ma senza togliere quella incertezza del risultato - ha detto ancora il numero uno della Figc - Bellezza e spettacolarità del calcio trovano la sua massima realizzazione nel gol. Ma il calcio è diventato anche industria: dobbiamo preoccuparci di trovare col buon senso il giusto equilibrio tra evento e tutela della competizione".
Ora la Nations League: "Ripartiamo da un torneo importante, dobbiamo essere coscienti che l'Italia deve essere teste di serie al Mondiale e la Nations League è la prima tappa di un percorso di due anni. Spalletti deve ripartire dal gruppo e dalla consapevolezza di aver sbagliato una prestazione deludente contro la Svizzera - ha detto il numero uno della Federcalcio - Abbiamo ammesso e analizzato gli errori, bisogna migliorarsi ma tutti insieme, e questo si ottiene essendo umili e uniti, essendo davvero una squadra e ricostruendo la fiducia all'interno del gruppo e con i tifosi".