La medaglia d'oro è più che meritata. Non solo per la prestazione senza precedenti nella finale del lancio del disco F52, ma anche per la maturità, per la capacità di vivere la vita con leggerezza, per l'ironia nelle interviste. Sì, perché l'azzurro Rigivan Ganeshamoorthy, alla sua prima partecipazione ai Giochi Paralimpici, ha incantato sia dentro che fuori dalla pedana.
Un ragazzo nato 25 anni fa a Roma da genitori dello Sri Lanka che ha rotto tutti gli schemi e conquistato il pubblico con la sua simpatia e un sorriso coinvolgente in zona mista. Interviste che sono spopolate sui social: "Non appena ho preso il cellulare non riuscivo a toccarlo perché scottava: quattrocento messaggi su WhatsApp, oltre mille richieste di amicizia su Instagram. Forse l'unica cosa negativa erano alcune persone che mi scrivevano cose indelicate sul colore della pelle. Ancora nel 2024 sentire questa cosa è un po' triste. Vabbè, gli ignoranti sono loro, a me scivola addosso".
Rigivan ha tanta ironia, così potente da andare oltre il confine del politically correct. Ai giornalisti che gli chiedono se questa esperienza gli stia piacendo, risponde: "Un po' troppi disabili...", dice ridendo. "Penso che lo sport paralimpico debba crescere parecchio perché ancora viene guardato male: 'quello è un disabile', 'quello è amputato'. Ancora le discriminazioni... Per me non devono esistere. Siamo tutti uguali. Dobbiamo tornare come nel 1960: Olimpiadi e Paralimpiadi insieme. A Roma le hanno fatte. Le hanno fatte loro 64 anni fa e nel 2024 ancora c'è questa discriminazione".
E pensare che l'avventura di Rigivan Ganeshamoorthy nell'atletica paralimpica è iniziata quasi per caso. Dopo un tentativo di avvicinarsi al basket in carrozzina, conosciuto durante la riabilitazione per una lesione cervicale all'Ospedale Santa Lucia nel 2019, l'azzurro trova la sua vera strada nell'atletica. "Il basket era troppo faticoso per me. Poi ho deciso di provare con l'atletica e mi sono subito appassionato ai lanci", ha raccontato l'azzurro al Comitato Italiano Paralimpico.
Ganeshamoorthy ha affrontato sfide importanti nella vita: prima la diagnosi della sindrome di Guillain-Barré nel 2017 e, poi, un incidente spinale nel 2019. Nonostante tutto, ha trovato la forza e la determinazione per emergere nel mondo dello sport paralimpico e, in particolare, nei lanci. Dopo un solo anno di attività, ha già raggiunto risultati straordinari, conquistando il record del mondo nel lancio del giavellotto (20,99 metri) e avvicinandosi a quello nel getto del peso (11,74 metri). Fino al lancio a 27,06 metri, con cui l'atleta italiano ha ipotecato la sua prima medaglia d'oro ai Giochi Paralimpici. E questo è solo l'inizio: il rappresentante del tricolore è atteso anche nel lancio del giavellotto F52, di cui è già detentore del record del mondo.