Su Jannik Sinner, grande protagonista agli Us Open con tanto di vittoria in finale su Fritz, continua a pendere la minaccia del possibile ricorso di Wada e Nado Italia in merito alla doppia positività al Clostebol risalente al marzo scorso. L'altoatesino, prosciolto da un tribunale indipendente ne saprà di più lunedì a mezzanotte, termine ultimo per presentare l'appello. Al momento, scrive il Corriere della Sera, il ricorso dell'Agenzia Mondiale antidoping al Tas di Losanna è da ritenere difficile, visto che mai fino a ora la Wada si è appellata contro una sentenza di un'agenzia che agisce come soggetto terzo per una quarantina di federazioni come atletica, ciclismo e non solo. Insomma si tratterebbe di un qualcosa di storico.
A far propendere per il no al ricorso è anche un motivo politico: la Wada è sotto attacco per aver non aver impugnato l'assoluzione di 23 nuotatori in patria con un'inchiesta assai rivedibile e con molti buchi. In caso di appello, ipotizza il giornale, si potrebbe puntare a un riconoscimento di colpa parziale (si va dai 4 ai 6 mesi di squalifica) sfruttando alcune debolezze della sentenza Itia. Quest'ultima ad esempio, non ha indagato fino a fondo sul perché la pomata era nel bagaglio del preparatore, che poi l'ha fornita al massaggiatore conscio delle possibili conseguenze.
La Wada quindi non potrebbe ribaltare la sentenza iniziale. E una mossa della Nado Italia, è al contempo da "ritenere improbabile". Tra poche ore la decisione: c'è ancora da attendere senza grandissime certezze.