LA POLEMICA

Troppi stranieri in Arabia, rabbia Mancini: "I miei giocatori stanno in panchina"

L'ex ct azzurro dopo il pareggio con l'Indonesia: "In venti non giocano, serve più cooperazione tra federazione e lega"

© Getty Images

L'Arabia Saudita ha iniziato il cammino verso la qualificazione ai Mondiali 2026 con un modesto pareggio per 1-1 contro l'Indonesia e Roberto Mancini non nasconde una certa frustrazione per la mancanza di progettualità nel campionato nazionale, lamentando la presenza di troppi stranieri che penalizzano i calciatori locali. "I giocatori arabi devono avere più spazio in campionato - si è sfogato l'ex ct dell'Italia -, serve maggiore cooperazione tra federazione e la lega perché 20 dei calciatori che ho selezionato nei rispettivi club stanno sempre in panchina".

Si sta rivelando un boomerang la politica dell'Arabia Saudita che da due estati ha iniziato a spendere cifre folli per portare nella Saudi Pro League campioni sul viale del tramonto ma anche all'apice della carriera. Da Ronaldo a Milinkovic-Savic, passando per Brozovic e Neymar: una marea di stranieri che ha ridotto in maniera sensibile lo spazio a disposizione dei giocatori locali, spinti sempre più ai margini della rosa. Ciascuna squadra, infatti, può tesserare 10 stranieri, che poi sono regolarmente tra i titolari, un fatto che sta incidendo sulle prestazioni della Nazionale e che sta complicando il lavoro di Mancini, anche lui strappato all'Italia dai petroldollari degli sceicchi. 

L'inaspettato pareggio con gli indonesiani nel primo match del gruppo C rende ora quasi decisiva la sfida con la Cina, reduce dal ko umiliante per 7-0 contro il Giappone. Le prime due squadre dei tre gruppi asiatii staccano il pass per il Mondiale 2026, mentre terza e quarta classificata saranno impegnate in un ulteriore gironcino di spareggio. Nulla è compromesso, ma il campanello d'allarme è scattato...

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