Baku Dangerous: sfida iridata sul "cittadino anomalo" dell'Azerbaijan
Sembra ieri e invece è già domani! Anzi, l'altroieri: sia perché la più recente edizione (la sesta della serie) del Gran Premio dell'Azerbaijan risale a ormai più di sedici mesi fa (domenica 30 aprile 2023), sia perché ad imporsi fu la Red Bull e quella guidata da Sergio Perez, all'ora all'apice della sua parabola sportiva (con due vittorie in quattro GP - Jeddah e appunto Baku - nella scia di Max Verstappen in classifica generale) che nel giro di poche settimane avrebbe infilato una china discendente ormai senza possibilità apparente di risalita per il messicano, se non per ragioni geopolitiche, legate alla sua popolarità presso i connazionali e - conseguentemente - spendibilità del Mondiale nel mercato centroamericano. Prima di proseguire, non bisogna dimenticare che la "prima volta" della Formula Uno in Azerbaijan risale al 2016, quando a vince quello che allora (e per un solo anno) era il Gran Premio d'Europa (un classico itinerarante e... "riempista" del Mondiale) fu Nico Rosberg, per il quale la vittoria di Baku (si correva a fine primavera) fu la sua prima... dichiarazione d'intenti di una stagione che lo avrebbe visto al suo capolinea campione del mondo con la Mercedes, spezzando il regno di sir Lewis Hamilton.
Dodici (no, sedici...) mesi fa, il trentaquattrenne Checo da Guadalajara fece addirittura bottino pieno, montando sul gradino più alto del podio sia nella gara Sprint che nel GP full distance, in entrambi i casi prevalendo sul suo ingombrante compagno di squadra Verstappen e su Charles Leclerc. Autore della pole position in entrambe le occasioni (a Buku nel 2023 entrò in scena la qualifica Sprint Shootout dedicata alla gara breve), il monegasco chiude al secondo posto la gara del sabato e al terzo quella domenicale, scambiando posizione con Verstappen.
Reduce dalla vittoria di Monza, meritatissima ma molto legata ad un azzardo strategico, la Ferrari punta alla prima vittoria in un GP che - nelle sue prime sei edizioni - è stato vinto in quattro occasioni dalla Red Bull e in due dalla Mercedes. Solo Perez (ancora lui!) è fin qui riuscito a ripetersi (2021 e 2023). RB aveva "aperto" Baku nell'ormai lontano 2017 con Daniel Ricciardo, da parte sua Verstappen ha messo due anni fa la sua firma sul breve albo d'oro del GP dell'Azerbaijan. Le Frecce d'Argento hanno invece fatto centro nel 2018 e nel 2019, rispettivamente con Lewis Hamilton e con Valtteri Bottas prima della cancellazione-Covid di quattro anni fa. Una doppietta back-to-back antesignana della quale era stato il successo di Rosberg nel GP d'Europa di Baku. Tutti i piloti già vincitori a Baku (GP dell'Azerbaijan) sono insomma presenti in pista e pronti a tentare il bis (oppure un altamente improbabile tris nel caso di Perez).
In un anno e quattro mesi e mezzo... (ricordiamo che Baku e Suzuka si sono scambiate le rispettive date) lo scenario è però cambiato, in modo peraltro piuttosto brusco e inatteso, tranne che per gli addetti ai lavori, d'intende! Ad iniziare dalla leadership tecnica del Mondiale da parte della McLaren, che peraltro è ancora lontana dalla perfezione quando si tratta di massimizzarla (Monza docet, ma non solo). Norris e Piastri non andarono oltre il ruolo di comprimari nel 2023 a Baku, faticando ad emergere in qualifica e raccogliendo poi le briciole in gara. Baku però è terra e pista (pista si fa per dire) in grado di sovvertire i più collaudati pronostici, divisa com'è tra la parte moderna e quasi... autostradale del suo layout e il breve ma insidioso e movimentato settore che si snoda dentro le mura della Città Vecchia e ai piedi del suo castello.
Un rebus per piloti, ingegneri e strateghi delle squadre ma anche un bel banco di prova per il futuro che affaccia al presente: come nel caso di Franco Colapinto e Oliver Bearman. Il rookie argentino della Williams avrà ben più gatte da pelare a Baku rispetto al più semplice esordio monzese. Al suo secondo GP dopo il brillante esordio della scorsa primavera sulla Ferrari di Sainz a Jeddah, Bearman anticipa il suo esordio in gara per il Team Haas (sarà titolare nel 2025 al fianco di Esteban Ocon), cercando di risolvere le incognite del rebus-Baku al volante della VF-24 spinta dalla power unit Ferrari lasciata libera dallo squalificato Magnussen.