Serie A, confronto arbitri-allenatori: stop a violenti e perdite di tempo, riflessioni sul fallo di mano
Vertice positivo tra Gianluca Rocchi e i tecnici del massimo campionato italiano, Thiago Motta e Simone Inzaghi tra i più attivi
Ha avuto un esito piuttosto positivo l'incontro tra gli arbitri e gli allenatori di Serie A, tenutosi lunedì nel centro broadcast di Lissone. Al vertice hanno preso parte il designatore Gianluca Rocchi, i vertici della Lega, i vertici dell'Aia e i tecnici delle 20 squadre o i loro vice. Al centro di tutto le novità regolamentari e, soprattutto, l'interpretazione di alcune particolari situazioni di gioco.
Come riportato dalla Gazzetta dello Sport c'è stato grande spirito partecipativo, nonostante l'assenza di sette allenatori titolari (Gasperini, Italiano, Conte, Palladino, Gilardino, Runjaic e Fabregas hanno mandato i loro vice). Tra i più attivi Simone Inzaghi e Thiago Motta, che hanno cercato di trovare dei punti d'incontro su tante delle tematiche discusse.
Rocchi ha sottolineato che a partire da quest'anno scenderà molto la tolleranza dei fischietti verso le perdite di tempo. L'obiettivo del designatore è quello di alzare il più possibile il tempo di gioco effettivo (spesso addirittura al di sotto dei 45'), pertanto, in queste situazioni, verranno sventolati con molta più facilità i cartellini gialli, specialmente nei minuti finali del match.
Aumenterà anche la severità nei confronti degli interventi che possono mettere a rischio la salute fisica dei giocatori. Le entrate col piede a martello saranno sempre più oggetto di sanzione disciplinare e sempre meno derubricate a semplice fallo di gioco.
Se per i primi due punti ci si è limitati a prendere atto delle indicazioni del designatore, su cui per altro tutte le componenti concordano, decisamente più ampio è stato il confronto sull'annosa tematica dei tocchi col braccio. Agli allenatori sono stati mostrati diversi episodi più o meno recenti, chiedendo loro quale fosse la loro interpretazione, al di là di ciò che dice il regolamento. Ciò che è emerso è che quasi sempre c'è parecchia distanza tra l'interpretazione "da campo" e quella che danno i direttori di gara attenendosi alle regole e alle indicazioni dategli. Proprio per questo Rocchi si è detto disposto a una riflessione nel merito, perché il suo obiettivo è quello di colmare questa distanza.