Sinner è tornato a casa: l'ombra della Wada tra il riposo e il ritorno in campo
L'altoatesino ha incontrato i familiari e domenica sarà a Bologna per tifare gli Azzurri in Coppa Davis. Aspettando gli sviluppi sul caso doping: cosa rischia
Jannik Sinner è tornato in Italia con il trofeo degli US Open e la sua prima meta è stata Sesto Pusteria, a casa dei genitori. Jet privato ed elicottero, ma nessun festeggiamento ufficiale, il campione altoatesino ha voluto salutare la zia malata e alla quale ha dedicato un toccante pensiero durante la cerimonia di premiazione a New York. Lo aspettano qualche giorno di riposo tra le sue amate montagne prima di trasferirsi domenica a Bologna dove sostenere gli Azzurri nel girone di Coppa Davis. Poi la partenza per la trasferta asiatica, con gli impegni dell'Atp 500 di Pechino e il Masters 1000 di Shanghai verso le Atp Finals di novembre a Torino e, si spera, le finali di Malaga per riconfermarsi campione a squadre con l'Italia di Volandri.
Sulla sua testa, però, incombe l'ombra della Wada. Quando il caso doping sembrava risolto e sepolto, ecco che l'agenzia mondiale ha fatto sapere di aver chiesto delle nuove informazioni per decidere se appellarsi all'assoluzione o meno di Sinner, trovato positivo al Clostebol a marzo in occasione del torneo di Indian Wells. Ancora una decina di giorni e sapremo se il ricorso sarà stato presentato al Tas di Losanna. In questo caso si aprirebbe un procedimento di arbitrato per confermare o ribaltare la decisione della Itia, l'agenzia indipendente che aveva sancito la non colpevolezza del numero uno del tennis mondiale, pur tenendo nascosto il caso sino alla sua conclusione.
Difficile che accada, ma se dovesse essere provata una mancanza di attenzione da parte dello stesso Sinner, dimostrando che il giocatore era consapevole del rischio che correva facendosi massaggiare senza precauzioni da un soggetto potenzialmente "dopato", allora scatterebbero le sanzioni.
Quelle minime prevedono uno stop di sei-otto mesi dal momento del primo controllo, altrimenti si potrebbe arrivare a una sospensione più lunga. Ma questo nei casi più gravi. Inevitabile, invece, sarebbe la cancellazione di tutti i risultati, premi e punti Atp ottenuti dal momento del test anti-doping in avanti. Insomma, se Sinner pensava di essere uscito dall'incubo, dovrà tenere duro ancora per qualche giorno e sperare che finalmente venga posta la parola fine a questa vicenda.