I risultati furono quelli che furono, ma certamente il mercato delle "cose formali" lo vide protagonista assoluto insieme a Fassone. Max Mirabelli, ex ds del Milan cinese, non propriamente il più indimenticabile di sempre, è tornato a parlare del club di via Aldo Rossi sulle pagine di Libero in un'intervista rilasciata a Leonardo Iannacci e non ha certo risparmiato critiche ai rossoneri. Dal mercato all'allenatore fino a Rafa Leao. Le osservazioni, visto anche il disastroso avvio di campionato del Milan, sono ben circostanziate: "Come mai i rossoneri non fanno punti? La causa va ricercata nell'addio di Pioli - dice -. Comprensibile che si ritenga finito un ciclo e che, soprattutto, non si sia contenti di un secondo posto, ma...".
"A quel punto ci si mette a sedere a un tavolo, si chiariscono i compiti in società, si cerca un allenatore migliore e si fa un mercato da scudetto". Già, perché il punto per Mirabelli è questo. Pioli sarà anche arrivato al capolinea, ma ci è arrivato dopo uno scudetto, una semifinale di Champions e, lo scorso anno, un secondo posto dietro all'imprendibile Inter. Il che, ovviamente, porta a pensare che per risultati migliori fossero necessarie scelte differenti rispetto a quella, ad esempio, che ha portato a Paulo Fonseca.
"Il Napoli - spiega - ha fatto il suo acquisto migliore scegliendo un fuoriclasse della panchina, Conte. L'Inter ha oggettivamente la squadra migliore: il segreto è stato creare due squadre, ovvero doppioni in ogni ruolo. Inzaghi ha a disposizione pedine quasi interscambiabili in precisi settori del campo e la Juve sta seguendo una via simile e ha un ottimo allenatore. E poi c'è l'Atalanta: prima o poi uno scherzetto tipo Cagliari 1970 o Leicester può ripeterlo. Il Milan non lo vedo su questa linea".
Tra i problemi principali, i ruoli in società: "Ibra è stato uno dei giocatori più incredibili della storia, ma ora non gioca più e pochi hanno capito il suo ruolo attuale: consulente della proprietà? Uomo-mercato? Decide tutto? Ma cosa esattamente?". Il che ha portato a un mercato "incompleto. Se volti pagina e cerchi di passare da secondo a primo devi agire diversamente, fare scelte molto diverse. Fofana? Ottimo giocatore ma non so se basti. Morata? Lo cercai anche io...".
Di nuovo su Fonseca: "Lo rispetto ma torno forzatamente al discorso di prima: se si decide di lasciare un Pioli che ha raggiunto quei risultati così importanti in tre anni, si va su un allenatore top. Capito il concetto?". Un top, in campo, ci sarebbe: "Leao non dà quelle certezze che ti aspetti dal suo talento e questo problema non è stato risolto. Lo scorso anno c'era Giroud, che toglieva spesso le castagne dal fuoco...".