ATLETICA

Tamberi conferma la sua presenza nella finale dell'alto di Diamond League

Otto azzurri impegnati tra venerdì e sabato in Belgio. Particolare attesa anche per Furlani e Iapichino nel lungo maschile e femminile, Fabbri nel peso e Simonelli nei 110 H

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© Grana/Fidal

Gianmarco Tamberi ha sciolto le ultime riserve in merito alla sua presenza nella gara di salto in alto del Memorial Van Damme a Bruxelles, sede tra venerdì 13 e sabato 14 settembre delle 32 finali di specialità della Diamond League 2024, per cercare di conquistare il terzo prestigioso trofeo del più importante circuito mondiale di meeting già vinto nel 2021 e 2022, in una stagione per lui in chiaroscuro dove, pur avendo vinto il titolo europeo a Roma con la miglior misura stagionale mondiale di 2.37, ha poi fallito la riconferma dell'oro olimpico conquistato a Tokyo 2021 per i ben noti problemi di salute, che gli hanno impedito di disputare al meglio la finale di Parigi.

Gimbo sarà uno degli otto italiani impegnati nelle due giornate di competizione e scenderà in pedana sabato 14 intorno alle 20, in una prova che vedrà impegnati oltre a lui cinque atleti tra cui il più pericoloso appare lo statunitense Shelby McEwen, argento nei giochi a cinque cerchi francesi con il proprio personale di 2.36, e poi altri quattro finalisti della finale olimpica quali il coreano Woo Sang-hyeok vincitore in stagione del Golden Gala, l’ucraino bronzo europeo di Roma Oleh Doroshchuk, il giamaicano Romaine Beckford e il belga Thomas Carmoy.

Ricordiamo che Tamberi, dopo Parigi, ha vinto tre eventi su quattro, con 2.31 a Chorzow proprio in Diamond League, 2.29 a Rovereto e 2,27 a Bellinzona, mentre ha chiuso al terzo posto proprio nel Golden Gala Pietro Mennea con 2.27, in quella che è una delle poche gare in carriera che non è mai riuscito a vincere.

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Nella prima giornata delle finali il primo azzurro impegnato sarà il più giovane, il diciannovenne Mattia Furlani che cercherà di coronare nel salto in lungo maschile una stagione superlativa suggellata da un argento ai Mondiali indoor di Glasgow, uno agli Europei di Roma ma soprattutto dal bronzo alle Olimpiadi di Parigi, unico italiano ad avere conquistato un podio nelle tre principali competizioni dell'anno, affrontando per l'ennesima volta il super campione di tutto, peraltro sempre presente in ogni manifestazione, il greco Miltiadis Tentoglou, ma anche il giamaicano Wayne Pinnock argento davanti a lui in Francia, il connazionale di quest'ultimo Carey McLeod bronzo a Glasgow, lo svizzero Simon Ehammer bronzo a Roma, ma pure l'altro giamaicano Tajay Gayle oro ai mondiali di Doha nel 2019.

© Grana/Fidal

Nella serata di venerdì gareggerà sui 110 ostacoli anche il campione europeo Lorenzo Simonelli, inizialmente escluso dalla possibilità di partecipare a questo atto conclusivo della Diamond League in quanto senza i punti necessari, ma riammesso proprio nelle ultime ore per la rinuncia dello statunitense campione olimpico Grant Holloway, per cui l'ostacolista azzurro potrà cercare di trovare l'ultimo guizzo di un 2024 lunghissimo e ricco di tante soddisfazioni, con anche l'argento mondiale nei 60 ostacoli indoor, pur con la delusione della finale mancata alle Olimpiadi.

Per Simonelli, apparso nelle ultime gare in leggero calo di condizione, avversari di grande spessore a cominciare dall’argento di Parigi lo statunitense Daniel Roberts, ma le ultime competizioni post olimpiche hanno mostrato il giovane francese Sasha Zhoya, coetaneo dell'azzurro con cui ha fatto tante sfide nelle competizioni under 20, in grande crescita come dimostrato con la vittoria al Golden Gala e il secondo posto a Zurigo sempre in Diamond, con il personale di 13"10 dietro ad Holloway che però non ci sarà.

Per chiudere il programma degli azzurri nella serata di venerdì 13 sarà in pedana nel triplo donne Dariya Derkach che affronterà in particolare la giamaicana argento olimpico Shanieka Ricketts, la statunitense Jasmine Moore bronzo del triplo e del lungo, oltre la cubana Leyanis Perez.

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Leonardo Fabbri scenderà sulla pedana del getto del peso quale primo italiano nella serata conclusiva di sabato 14, in una finale straordinaria grazie alla presenza di tutti i primi sei dei giochi olimpici, iniziando naturalmente dal fenomeno statunitense Ryan Crouser, che è apparso in crescita di forma nelle ultime gare di una stagione per lui inizialmente un po' frenata da un problema al gomito, poi i suoi connazionali Joe Kovacs argento a cinque cerchi e Payton Otterdahl quarto, non dimenticando il giamaicano Rajindra Campbell bronzo e il nigeriano Chukwuebuka Enekwechi sesto.

Da ricordare come il lanciatore azzurro sia reduce certamente dalla miglior stagione della sua ancor giovane carriera, ha 27 anni, avendo realizzato ben 34 volte misure superiori ai 22 metri, tra cui il 22,95 del nuovo primato italiano strappato ad Alessandro Andrei a Savona il 15 maggio dopo 37 anni, ma potendo anche vantare il bronzo dei mondiali indoor in Scozia e il titolo europeo di Roma, pur se la finale delle Olimpiadi non è andata come avrebbe auspicato anche a causa di un improvviso temporale che ha condizionato i suoi ultimi due tentativi.

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Nel salto in lungo donne Larissa Iapichino tornerà a saltare per la prima volta dopo il quarto posto dei Giochi, e tra le medagliate olimpiche del lungo ritrova la statunitense Jasmine Moore che doppierà le gare essendo iscritta anche nel triplo, poi sempre al femminile nel salto con l'asta Roberta Bruni sarà in gara contro l’australiana Nina Kennedy, oro olimpico oltre che campionessa del mondo in carica, e infine nei 400 ostacoli Ayomide Folorunso sarà impegnata in particolare contro l’olandese Femke Bol e la statunitense Anna Cockrell.

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Da evidenziare infine la presenza di una nona italiana, Rebecca Borga, impegnata in una gara a inviti dei 400 metri fuori dal programma di assegnazione dei trofei del diamante, che vedrà in particolare la presenza della fenomenale statunitense Sydney McLaughlin-Levrone, primatista del mondo e bicampionessa olimpica dei 400 ostacoli, che non potrà partecipare alla gara per l'assegnazione del diamante nella sua specialità in quanto senza i punti necessari acquisiti nei meeting di qualificazione, ma sarà in questo modo celebrata davanti al competente pubblico svizzero, che certamente affollerà lo stadio Re Baldovino, peraltro correndo anche in una gara a inviti sui 200 metri.

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