VERSO IL LIVERPOOL

Milan: è la settimana della verità, ma Fonseca ritrova i leader

 Scampato il pericolo Venezia, i rossoneri si preparano per il Liverpool in Champions e il derby contro l'Inter. Con qualche ansia in meno...

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Sembra paradossale, ma il più è fatto. All'alba di una settimana che più dura non sarebbe possibile, il Milan di Fonseca ritrova qualche minima certezza e passa come una piallatrice su un Venezia non propriamente inaffondabile. Sulla carta niente di più logico, ma quel che aveva anticipato la sfida contro i lagunari, avvertimento della Curva compreso, non necessariamente prometteva di trasformare il match in una specie di allenamento. I rossoneri, invece, questa volta hanno messo in campo tutto quel che serviva: dinamismo, volontà, qualità, tutte caratteristiche che dovrebbero accompagnare le grandi squadre in ciascuna partita e che, invece, avevano marcato visita nelle prime tre uscite stagionali. Tra le note maggiormente positive, visto anche il caos del cooling-break di Roma, ci sono stati certamente Theo Hernandez e Leao, i due leader tecnici della squadra. Hanno giocato con piglio, offrendosi pubblicamente a un tecnico che già sembrava bocciato, e ne hanno salvato una panchina solida fino a un certo punto nonostante le veline fatte filtrare dal club. Fonseca, insomma, da lì per ora non si muove. Livepool e Inter diranno poi quanto il suo futuro sia blindato. 

I passi avanti, in ogni caso, sono stati evidenti. Gabbia dà maggiore solidità alla difesa che, però, qualche incertezza l'ha mostrata anche questa volta e contro il Liverpool potrebbe ripartire da Tomori, per il quale dire che non sia stato brillantissimo tra Torino, Parma e Lazio è un eufemismo. Fofana dà peso al centrocampo e con Loftus può formare una discreta diga che Reijnders sostiene in fase difensiva. Lo stesso olandese, avanzato di qualche metro, porta maggior imprevedibilità sulla trequarti, dove Pulisic continua a essere il più brillante ma dove, anche e soprattutto, la presenza di Abraham ha risolto molti problemi. L'inglese è un centravanti completo cui non è e non sarà facile rinunciare, perché sa giocare di sponda e andare negli spazi, ha corsa, tecnica e forza fisica. Chi poi partirà dall'inizio tra lui e Morata contro il Liverpool lo scopriremo. Certo è che dall'inizio o a gara in corso entrambi possono essere molto utili alla causa. 

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Se ancora qualcosa manca, in attesa del doppio, complicatissimo, crash test, è la spinta a destra di Emerson Royal, ancora una volta il meno brillante della truppa. Magari crescerà gradualmente, ma fin qui il suo innesto non può considerarsi positivo. Quel che conta, però, è oggi poter lavorare con serenità in una settimana che sarà caldissima. Liverpool e Inter sono due clienti di livello altissimo, ma anche due squadre con cui sarebbe importante non perdere per alimentare la voglia del gruppo di sposare il nuovo progetto e rilanciare realmente le ambizioni del Milan in campionato e in Europa. Il Venezia era solo l'aperitivo, ma è andato giù liscio. Ora tocca sedersi al tavolo dei grandi, ben sapendo che alla fine della prossima settimana sarà già tempo di farsi i conti in tasca. 

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