OSCAR PIASTRI: VOTO 10
Trenta giri o poco meno dentro la "pentola a pressione McLaren" e neanche un un capello fuori posto davanti ai microfoni: dopo Budapest, il talento australiano vince ancora sulla rotta nord-est del Mondiale. A Baku Oscar attacca Leclerc con precisione chirurgica (beh magari nel momento supremo gli occhi un attimo li avrà chiusi), poi si difende duro il giusto, grazie anche alla superiore velocità di punta della sua monoposto, svariando per la pista ma senza uscire un millimetro dai track limits del regolamento. Un capolavoro di volontà e determinazione che lascia pochi dubbi agli avversari e... al suo compagno di squadra. Oscar arriva forse un po' corto sul rush finale per il titolo, di sicuro è destinato a spargere parecchio pepe sugli ultimi sette GP del Mondiale e molto probabilmente ingolosito dalla possibilità di mettere le cose in chiaro con Norris... per il 2025.
CHARLES LECLERC: VOTO 7
Mette il muso o quasi per un risultato che solo qualche settimana fa avrebbe dato il via ai fuochi d'artificio. Storia di un Mondiale che ha cambiato inaspettatamente pelle all'inizio dell'estate ormai giunta al capolinea. Bisogna però capirlo, Charles: quattro pole position di fila a Baku, nemmeno una vittoria. In più, il bis di Monza sfumato quando le cose sembravano mettersi bene. Il monegasco perde l'attimo al rientro dal pit stop, poi è tardi. Accetta di dividere a metà con la squadra le responsabilità di una vittoria scivolata via di mano e in fondo la delusione finale è quella di un pilota che vede tra il primo e il secondo posto la differenza tra un invito alla caccia al titolo e uno spiraglio inaspettato che rischia invece di richiudersi. A meno che a Singapore...
SERGIO PEREZ: VOTO 5
Tutto il weekend di Baku (teatro nel 2023 del suo ultimo successo) davanti a Max Verstappen, ma a fine giornata un exploit sfumato a due soli giri dal termine del Gran Premio. Le principali responsabilità dell'incidente con Sainz sembrano poggiare sulle sue spalle, ma il Collegio dei Commissari di Gara di Baku ha sentenziato "normale incidente di gara", come si dice in questi casi. Resta l'occasione perduta di puntellare il suo futuro nel team dei Tori, senza dimenticare che la prospettiva non è più nemmeno quella di salvare il posto nella squadra prenditutto delle ultime stagioni. Se va a finire così anche a Baku, forse il momento è propizio ad un passo indietro.
CARLOS SAINZ: VOTO 6,5
Ha giustamente provato a cogliere l'opportunità che gli si è presentata via via più chiara nella seconda parte del GP: salire sul podio. Anche se non ci sono dubbi o zone d’ombra sulla lealtà alla causa ferrarista, lo ha probabilmente "fregato" la chance di contendere il secondo gradino al proprio compagno di squadra. L'occasione era troppo ghiotta e a breve termine a Carlos non ne rimangono molte (superWilliams di Baku a parte).
LANDO NORRIS: VOTO 6,5
Paga lo sfortunato episodio che - all'inizio delle qualifiche - lo relega ai bassifondi dello schieramento di partenza, costringendolo ad una rimonta condotta con la decisione necessaria su un circuito ricco di trappole e portata a buon fine accorciando ancora il ritardo da Verstappen nella classifica iridata. Suo anche il giro più veloce del GP. Solo che per puntare al titolo il differenziale-punti a GP deve essere ben più consistente. In più, un compagno di squadra lanciatissimo e coccolato dal team e più attrezzato di lui a livello di convinzione. Per non dire delle gerarchie interne (2025 intanto) più che mai in discussione.
MAX VERSTAPPEN: VOTO 5
La Red Bull dalle uova d'oro è ormai un lontano ricordo, lui non perde occasione di aprirsi via radio con la cabina di regia (e con il mondo intero) per sottolinearne le pecche. In Azerbaijan Max non riesce a dare la scossa ai suoi e segnala un ormai acclarato affanno nel corpo-a-corpo con gli avversari, una condizione che gli era ormai estranea del 2021, la stagione dei colpi proibiti (appunto) con Hamilton. Oltre a una evidente difficoltà a gettare il cuore oltre il cosiddetto ostacolo: la disponibilità a soffrire. Delle due l'una: ne uscirà più forte oppure... ne uscirà del tutto.
GEORGE RUSSELL: VOTO 6
Baku gli restituisce quello che Spa-Francorchamps gli aveva tolto: solo in parte però e senza particolari meriti. Certo, conta anche (e tanto!) essere lì pronti a cogliere il frutto degli errori altrui. Molto meglio comunque di quanto ha fatto LEWIS HAMILTON (VOTO 4.5): un intero pomeriggio a sgomitare con i rookie Colapinto e Bearman, per sir Lewis. La pesante insufficienza è da dividere con il team, per via... del via dalla corsia box causa sostituzione della power unit della sua Freccia d'Argento.
OLIVER BEARMAN e FRANCO COLAPINTO: VOTO 7
Ecco, appunto: Oliver e Franco. Due Gran Premi a testa ed entrambi già in qualche modo nella storia del Mondiale. Al volante della Haas-Ferrari, il pilota inglese del Team Haas sbeffeggia per l'intero weekend il compagno di squadra Hulkenberg e diventa il primo pilota a marcare punti per due squadre diverse nelle sue due prime presenze nel Mondiale (Ollie aveva esordito la scorsa primavera sulla Ferrari di Sainz). Chiamato a confermare il buon debutto monzese con la Williams - su un tracciato ben più insidioso - Franco non si è fatto mancare uno svarione iniziale contro il muro degno del "miglior" Sargeant (del quale ha preso il posto fino al termine della stagione), poi però ha messo in pista una bella qualifica, confrontandosi (sia in prova che in gara) da pari a pari con il compagno di squadra Albon, per poi entrare nella shortlist dei piloti "premiati" dall'incidente finale di Sainz e Perez. Già decimo prima, Franco ha incrementato il bottino con l'ottava posizione, primo driver argentino ad entrare nella classifica piloti dai tempi (correva l'anno 1982...) del compianto Carlos Reutemann. Nel 1998 a Imola infatti Esteban Tuero aveva chiuso all'ottavo posto ma all'epoca i punti iridati si fermavano alla sesta casella dell'ordine d'arrivo...