Napoli, Conte: "Juve parte da un altro livello, ma c'è voglia di rivalsa e servono punti"
Il tecnico azzurro in vista del big match: "Allo Stadium proverò una grande emozione, nessuno può cancellare la mia storia in bianconero"
Antonio Conte si avvicina al big match contro la Juve tenendo i piedi ben saldi per terra e volando basso. "Ci auguriamo possa essere una sfida che conti qualcosa, sia per loro che per noi, oggi è presto per dirlo - ha spiegato il tecnico del Napoli -. Partiamo da differenti livelli di partenza, rispetto all'anno scorso ci sono 18 punti da recuperare, ma sicuramente entrambe le squadre avranno voglia di rivalsa". "Col mercato che è finito così tardi, c'è una fase di assestamento - ha aggiunto -. Stiamo cercando tutti la quadra ma c'è anche la necessità di vedere buone prove e fare punti perché questi valgono a fine anno".
"Alcuni nuovi sono arrivati da pochi giorni e devi fronteggiare poi tre partite con chi è partito - ha continuato Conte -. Stiamo tutti lavorando sodo per trovare la giusta quadra, chi ha tempo non aspetti tempo, ogni partita vale tre punti". "Mi aspetto di dare continuità e di crescere, sotto tanti punti di vista, non fermarci a pensare cosa è stata l'ultima partita e non illuderci perché ogni santa partita per noi è un test - ha aggiunto -. Ogni gara è un esame. Lo è stato a Cagliari per alcuni aspetti, temperamentali, su un campo difficile a livello ambientale". "A volte può essere un esame a livello tattico, ambientale, temperamentale - ha proseguito il tecnico azzurro -. Dobbiamo affrontarlo con la massima serietà al di là di chi c'è di fronte". "Non penso che una squadra come la Juve possa accontentarsi di arrivare terza a distanza siderale dall'Inter e noi non possiamo pensare di finire 20 punti dietro loro, il Milan e 40 dall'Inter", ha aggiunto.
Poi qualche considerazione sull'emozione di giocare contro la Juve. "La mia storia parla chiaro, 13 anni alla Juve da calciatore, sono stato capitano per diversi anni, vincendo praticamente tutto - ha spiegato Conte ricordando i suoi trascorsi bianconeri -. Ho avuto la possibilità di allenare 3 anni in un periodo difficile della Juve, aprendo un ciclo di 9 anni di Scudetti". "Faccio parte della storia della Juventus per ciò che ho fatto e dato, è inevitabile da calciatore per ognuno di noi è più semplice, puoi anche scegliere di restare per sempre - ha aggiunto -. Da allenatore è molto difficile, impossibile che sia tu a decidere la tua carriera". "Ho allenato la Juve per 3 anni, la carriera mi ha portato in piazze diverse, che ho onorato diventando il primo a difendere i colori per queste squadre, oggi ho il piacere davvero immenso di allenare una squadra come il Napoli, per me che sono del sud è orgoglio e soddisfazione - ha continuato chiarendo ulteriormente il concetto -. Ci sarà grande emozione nel tornare in quello stadio, c'è stata l'inaugurazione con me, sarà la prima volta con i tifosi perché tornai col Covid, lo sarà sempre così come sarà in futuro tra molti anni affrontare il Napoli da avversario, mi auguro da un bel po' però".
Quanto all'atteggiamento in campo da tenere contro la Juve poi Conte non ha dubbi. "Dobbiamo indossare un bell'abito, ho il piacere con i ragazzi di offrire sempre un bello spettacolo - ha spiegato -. Durante le partite devi essere pronto con il tuo bell'abito, appena uscito dal sarto, a sporcartelo perché senza la giusta cattiveria... devi farlo, anche se hai un bell'abito. E' il connubio vincente per le grandi squadre, ci sono diversi momenti della partita". "Non si può indossare solo un abito e dobbiamo capirlo -ha aggiunto -. L'anno scorso si pensava spesso ad attaccare e c'era disequilibrio o non c'era voglia feroce di riconquistarla o di ricompattarsi, noi su questo stiamo lavorando".
Anche in relazione alla crescita di condizione della squadra e del gruppo Conte ha le idee chiare. "L'aspetto fisico è importante nel calcio di oggi. Il calciatore top deve essere forte, veloce e resistente, la qualità non la consideri perché deve esserci - ha spiegato -. Noi dobbiamo essere una squadra forte, veloce e resistente, ci stiamo lavorando, ci sono stati cambiamenti, ci sono elementi nuovi che stiamo inserendo su quella base di 10-12 giocatori che abbiamo scelto col club di confermare".
Poi qualche considerazione sul possibile vantaggio di non avere gare impegni di coppa infrasettimanale. "Sulle coppe sapete che io dico sempre la verità: c'è un vantaggio e uno svantaggio - ha precisato -. Per me che sono al primo anno mi dà modo di lavorare di più, altrimenti con 3 partite il lavoro è ridotto, quando arrivi in un nuovo club hai bisogno di tempo per lavorare sulle tue idee e dopo tanti giocatori arrivati all'ultimo". "Non nego che c'è l'aspetto positivo di lavorare, lo svantaggio è che senza coppe fai una rosa che non è competitiva come quelle per l'Europa - ha continuato -. Anziché 25-26 elementi ne hai 17-18".
Infine un aggiornamento sugli inserimenti di McTominay, Gilmour e Neres. "Più tempo passa e più entrano dentro la nostra idea. Con David abbiamo lavorato durante la sosta, dieci giorni con Billy e Scott, è stato positivo, stanno capendo l'idea di calcio che vogliamo fare - ha concluso Conte -. Si adattano alla tipologia di lavoro anche dal punto di vista fisico, metabolico, di forza, cosa chiede il tecnico. Sono contento perché sono ricettivi e possono darci un buon contributo".