Alinghi Red Bull Racing lascia la Louis Vuitton Cup a testa alta: "Dobbiamo esser orgogliosi del lavoro fatto"
Il team svizzero si è dovuto arrendere in semifinale a INEOS Britannia dopo aver conquistato due delle regate in programma
Giocarsi l'America's Cup è chiaramente l'obiettivo di ogni squadra che accetta la sfida del detentore, ma nel caso di Alinghi Red Bull Racing la situazione è un po' più complicata. Il team svizzero si è infatti presentato a Barcellona con l'idea di fare esperienza per puntare nelle prossime edizioni alla conquista del titolo finale. Se è vero che il sindacato presieduto da Ernesto Bertarelli è stato il primo team europeo a conquistare la Coppa delle Cento Ghinee fuori dai confini inglesi, dall'altra parte non va dimenticato il successo sia arrivato con altre imbarcazioni e per questo motivo sia necessario tempo per poter essere competitivi anche con gli AC75.
Metteteci anche un po' di sfortuna legata alla doppia rottura dell'albero maestro e ciò vi fa capire come l'aver centrato le semifinali di Louis Vuitton Cup sia già un risultato enorme. Ne è sicuro Pietro Sibello, skipper di Alinghi Red Bull Racing: "Sono felice per l'ottimo lavoro che abbiamo fatto. Siamo una squadra nuova e se guardiamo indietro a quando abbiamo iniziato la campagna due anni e mezzo fa, abbiamo fatto grandi progressi - ha spiegato il velista ligure -. Voglio dire che combattere così da vicino con una squadra come INEOS Britannia, che sicuramente sarà più forte per i prossimi turni di Coppa, penso che dobbiamo essere orgogliosi e felici, soprattutto per aver combattuto fino alla fine".
La doppia vittoria sugli inglesi ha dato fiducia al team elvetico che ha rispettato le aspettative dei fondatori che volevano riportare nel paese rosso-crociato l'interesse per la vela e soprattutto tornare ai fasti degli Anni 2000 quando arrivò il doppio successo nel 2003 e nel 2007: "Pur mantenendo lo spirito vincente che ha sempre animato Alinghi, abbiamo voluto che questa sfida fosse qualcosa di totalmente diverso, totalmente nuovo, totalmente fresco. Quando abbiamo immaginato con (il defunto) Dietrich Mateschitz il coinvolgimento di Red Bull nell'America's Cup, abbiamo pensato: 'Il nostro modo non è quello di entrare nello sport come sponsor, ma di fonderci nel team, di formare una vera partnership, di coltivare giovani atleti e trasformarli nei migliori nel loro campo'. Ha anche proposto che dovessimo dare il nostro contributo per dare all'America's Cup stessa una nuova dimensione. Con Red Bull siamo partner alla pari in questa impresa. Loro ci hanno portato competenza, energia e forza nel creare team performanti e noi abbiamo portato la nostra esperienza nella vela e nella vittoria dell'America's Cup. Così Alinghi Red Bull Racing ha gettato una nuova luce sull'evento."