In casa Juve il cantiere è ancora aperto. Dopo la buona prova in Champions, il pareggio col Napoli allo Stadium ha infatti confermato che il progetto di Thiago Motta è ancora in fase embrionale. Soprattuto per quanto riguarda l'atteggiamento in campo e i meccanismi della fase offensiva. Al netto dell'ennesimo clean sheet in campionato che ribadisce la grande solidità difensiva dei bianconeri e l'importanza strategica del jolly Kalulu, allo Stadium in fase di costruzione la Juve ha sbattuto contro il muro eretto da Conte senza riuscire a trovare soluzioni valide negli ultimi trenta metri.
Ed è proprio qui che c'è ancora molto da lavorare alla Continassa. Un po' per quanto riguarda il palleggio sulla trequarti e in mediana, ancora troppo lento e in orizzontale, un po' per quanto riguarda le soluzioni alternative quando gli spazi sono intasati e serve un guizzo per far saltare il banco. Guizzo che di sicuro non può arrivare da questo Vlahovic. Sostituito nell'intervallo per scelta tecnica, anche contro il Napoli Dusan ha steccato su tutti i fronti. Annullato da Rrahmani, allo Stadium il serbo non ha fatto sentire la sua presenza sul piano fisico, ribadendo anche le solite difficoltà nel primo controllo e negli appoggi.
Qualità cruciali nel gioco di Motta, che in attesa del rientro di Milik a questo punto dovrà trovare a breve altre soluzioni per variare il piano tattico. Piano B che al momento non esiste. Come dimostrano i tre 0-0 consecutivi, quando la Juve incontra una squadra molto organizzata e chiusa, abbassa i giri del giropalla, pasticcia tra le linee e si incarta.
Nonostante il controllo del palleggio, anche contro il Napoli del resto i bianconeri non sono riusciti a manovrare con rapidità in uscita, a innescare gli esterni con gli uno-due o con i cambi di gioco e a verticalizzare con pericolosità. Koopmeiners e Cambiaso hanno provato a scardinare la difesa azzurra con i loro inserimenti e i loro tagli, ma a ritmo basso il bunker di Conte non ha avuto problemi a respingere gli assalti bianconeri e a contenere le sporadiche iniziative di Yildiz e Nico.
Tema tattico che si era già visto contro Empoli e Roma e che ora necessita di soluzioni per evitare che diventi un problema cronico. Soluzioni che potrebbero arrivare da qualche invenzione proprio davanti, magari piazzando Douglas Luiz in cabina di regia, Weah a presidiare la corsia destra e Nico Gonzalez a fare il falso nove. Un po' per dare più ritmo e gamba in costruzione e sfruttare le qualità dell'argentino nel gioco aereo e nello stretto, un po' per dare più qualità e pulizia tecnica al centro dell'attacco lanciando anche un segnale forte e chiaro a Vlahovic.