Enea Bastianini vince il GP dell'Emilia Romagna di MotoGP, ma con non poche polemiche. All'ultimo giro, infatti, il pilota Ducati "spinge" via Jorge Martin conquistando il successo, con lo spagnolo visibilmente contrariato per il sorpasso forzato dell'italiano. Martinator, nonostante il secondo posto, allunga in classifica iridata sfruttando il ko di Bagnaia, caduto a sei giri dal termine, portandosi a 24 punti di vantaggio. A completare il podio Marc Marquez, davanti a Bezzecchi.
LA CRONACA DEL GP DELL'EMILIA ROMAGNA
Dopo essere partito bene, ma con Martin più esplosivo alle prime curve, Bagnaia supera lo spagnolo portandosi in testa alla gara con un buon incrocio di traiettorie. L'obiettivo, chiaro sin dal primo giro, è quello di creare lo strappo, con la Desmosedici di Pecco che giro dopo giro ha tentato di allontanarsi da quella Prima Pramac del leader del mondiale. Ma Martinator non si dà per vinto e anzi spinge al massimo contro ogni indicazione dai box, con la sua Ducati vicinissima a quella del due volte iridato rischiando il surriscaldamento dell'anteriore. E sfruttando la perdita di posteriore della Rossa di Borgo Panigale, al quarto giro lo spagnolo mette a segno il sorpasso su Bagnaia.
Ma i duellanti per il titolo iridato non possono di certo gestire, perché alle loro spalle c'è il sempre presente Enea Bastianini che in sella all'altra Ducati facotry viaggia sulle ali dell'entusiasmo. Il prossimo sposo KTM non solo insegue, ma addirittura attacca il compagno di box che al giro numero 5 gli deve cedere la posizione fornendo un succulento assist a Martin. Lo spagnolo, quasi a porta vuota, fa gol in tap in allungando e mettendo quasi un secondo di vantaggio tra sé e lo stesso Bastianini, mentre Pecco alle spalle fatica staccandosi di netto (da 1.3 a 1.8 in poche curve) dal compagno di box. Giro dopo giro, però, Bastianini fa la "bestia" (come da soprannome) mettendosi sul codone di Martin, mandando un chiaro messaggio allo spagnolo subito attenzionato col warning per track limits. Una spada di Damocle non di poco conto, con il madrileno che deve stare attento a ogni curva per non pizzicare il verde che può causare il long lap penalty.
Al giro di boa del GP, attorno al 15° giro, Bagnaia riesce però a ritrovare la giusta via. Capace forse di rimettere in sesto la sua Desmosedici inizialmente in difficoltà o forse solo in ritardo nell'accendere la gomma dietro (con giri sul 30.8 contro i 31.2 di Martin e 31.3 di Bastianini). Il gap col compagno di box, sempre all'inseguimento di Martin, si riduce di giro in giro, sfruttando di fatto il calo dello spagnolo che da un momento all'altro sente (al contrario di Pecco) difficoltà sulla gomma.
Ma al 22° giro, a sei dal termine, il colpo di scena: staccatona di Bagnaia in curva 8 e Desmosedici che tradisce l'italiano, facendolo cadere e gettando alle ortiche la gara. Il due volte iridato paga il tentativo di spingere al limite la sua Ducati che, probabilmente, aveva già dato più di un'avvisaglia su quello che poi è accaduto.
Una buona notizia, di fatto, per Martin che può sollevarsi e non rischiare errori sul pressing di Bastianini che all'ultimo giro si fa aggressivo e supera lo spagnolo che va su tutte le furie. "Bestia", infatti, chiudendo il sorpasso dà una carenata allo spagnolo, spingendolo via e volando verso il successo. Un assist a Bagnaia che è meno amareggiato, trovandosi a -24 anziché -29. Al parco chiuso, nonostante il sorpasso di Bastianini, Martin si chiarisce con l'italiano e trova il connazionale Marquez nel gradino più basso del podio.
In top 5 Bezzecchi e Morbidelli, seguiti da Vinales, Quartararo, Espargaro, Alex Marquez e Oliveira in top 10. A concludere a punti Mir, Marini, Raul Fernandez, Di Giannantonio e Zarco.