LANDO NORRIS: VOTO 8,5
Ha lasciato solo le briciole alla concorrenza ma ha rischiato di fare indigestione: solo Leclerc gli ha messo il musi davanti nel primo turno di prove libere. Poi Lando è salito in cattedra ma nella parte centrale di un Gran Premio largamente dominato si è concesso un paio di... licenze che ha rischiato di pagare a caro prezzo. Gli è andata bene e la rincorsa al leader della classifica generale si è fatta ancora più serrata. Norris però segnala ancora una volta una sorta di fragilità che tiene tutti in sospeso (quantomeno tra i suoi).
MAX VERSTAPPEN: VOTO 9
La Red Bull che non ti aspetti lo asseconda come non accadeva da tempo e lui ne approfitta per massimizzare il caldissimo weekend nella città-stato asiatica, oltretutto mettendo da parte l'inevitabile nervosismo generato dalla sanzione disciplinare commissionatagli dalla FIA. L'olandese gestisce da campione una gara fisicamente tosta nella quale - affrontandola in buona sostanza in solitaria, per lui come per Norris - il rischio di commettere errori era dietro l'angolo. Il suo vantaggio nei confronti del diretto rivale si è ulteriormente ridotto, ma le sue chances di inanellare il quarto titolo di fila escono paradossalmente corroborate dalla caldissima serata di Marina Bay.
CHARLES LECLERC: VOTO 7
L'incidente diplomatico interno al termine delle qualifiche sembra averlo in qualche modo condizionato. Impiega infatti mezzo Gran Premio a ritrovare la bussola dopo aver tirato dritto sulle tracce di Alonso alla prima esse dopo lo spegnimento del semaforo ed essere rimasto a lungo bloccato dietro allo spagnolo e a Hulkenberg. Cambia passo nell'ultimo terzo di gara ma fallisce l'assalto finale al quarto posto di Russell. Non la mette nemmeno giù dura nelle prime dichiarazioni del dopo-gara: brutto segno.
OSCAR PIASTRI: VOTO 5
Intendiamoci: l'australiano ha messo in mostra una gran bella decisione nei duelli corpo a corpo. Certo, senza dimenticare l'attuale superiorità tecnica McLaren. Singapore però rappresentava per Oscar l'ultima chance di fare la rivoluzione nel team papaya, allargando il duello per il titolo a un triello. Missione fallita, poche storie. Il futuro gli appartiene, il 2024 è affare altrui.
GEORGE RUSSELL: VOTO 7,5
Sir Lewis lo beffa in prova, poi si chiama fuori con la scelta Mercedes (quanto condivisa dal sette volte iridato non lo sapremo mai) di scattare al semaforo con la gomma soft. George mette in pista una performance bella solida e mezzo punto in più gli spetta di diritto per aver costretto Leclerc ad abbandonare il proposito di strappargli la quarta posizione finale. Tornando a LEWIS HAMILTON, VOTO 7 di stima (enorme) per una carriera che a Marina Bay ha toccato 350 presenze al via di un GP del Mondiale.
FRANCO COLAPINTO: VOTO 6,5
Prosegue il suo apprendistato con un'altra performance di buon livello, fermandosi solo alla soglia della zona punti. L'obiettivo è quello di accreditarsi per un posto fisso nel Mondiale: verosimilmente per il 2026. Meglio battere il ferro finché è caldo, però: in Formula 1 i colpi di scena sono all'ordine del giorno e tutto può cambiare da un giorno all'altro.
CARLOS SAINZ: VOTO 5
Nel conto mettiamo (come per il suo compagno di squadra) l'errore commesso dallo spagnolo nel momento topico delle qualifiche. In gara Carlos lascia ben poche tracce degne di nota del suo passaggio. Un weekend decisamente al di sotto degli standard richiesti e probabilmente - ci può stare - un po' di stanchezza da viale del tramonto... rosso.
NICO HULKENBERG: VOTO 6,5
Una qualifica da ricordare, un Gran Premio condotto lungamente alle porte della top five, senza fare una piega nonostante fosse braccato da gente tosta come Alonso e Stroll. Cede solo alla distanza, scalando al nono posto dell'ordine d'arrivo, piazzamento che però gli permette di far pari a quota 24 punti con LANCE STROLL (VOTO 6 senza colpo ferire) alla decima casella del Mondiale Piloti. Di meglio non potrà fare: FERNANDO ALONSO (VOTO 6,5 - il solito mastino) è nono ma molto lontano (62 punti).
DANIEL RICCIARDO: VOTO 5
Soccombe ancora una volta al confronto interno con il non certo irresistibile Yuki Tsunoda, oltretutto nel Gran Premio che (dicono quelli che la sanno lunga) potrebbe essere stata la sua ultima presenza al via di un Gran Premio iridato. Mette a segno un simbolico giro più veloce della gara pro-Verstappen (strappandolo a Norris...) che però non gli viene conteggiato in classifica perché l'australiano chiude la gara (abbondantemente fuori dalla top ten). Largo ai giovani (leggi Liam Lawson), per quelli simpatici ci sono casomai altri palcoscenici. Good Luck!