SUPERCOPPA

Messina: "Nebo pazzesco". Banchi: "Orgoglioso dei miei"

Il coach dell'EA7 elogia Dimitrijevic e Bolmaro: "Sono complementari, l'obiettivo è creare una coppia come Rodriguez e Delaney"

Una partita bellissima, con due grandi squadre a lottare per 45 minuti tra mille emozioni. La stagione del basket è partita alla grande, con un match spettacolare che fa da spot per quello che ci aspetta per i prossimi 9 mesi. Grande soddisfazione per Ettore Messina che festeggia la quinta supercoppa per l'Olimpia Milano. Amareggiato, ma per nulla scoraggiato Luca Banchi dopo la grande prova della sua Virtus. 

Ettore Messina - coach Olimpia Milano

"Siamo molto contenti. La Supercoppa quando la perdi fa male, quando la vinci ti dà una spinta di fiducia per continuare a lavorare insieme in questo modo. Nel primo tempo si è sentita l'emozione e poca lucidità nel segnare. Loro con il talento e la classe dei loro veterani ci hanno fatto male. Chiunque entrava faceva bene. Vincere in trasferta un coppa contro una squadra di questo livello ci dà grande fiducia. Dimitrijevic? Credo che i due anni che ha passato a Kazan ricevendo la fiducia di un eccellente allenatore come Perasovic lo hanno aiutato a maturare. Ha meritato il premio di MVP, ma secondo me può fare ancora meglio quando avrà chiaro come utilizzare meglio i compagni, cosa che già sa fare bene. Quando abbiamo preso Leandro e lui, ho parlato con entrambi spiegando loro che per caratteristiche sono complementari. Il nostro obiettivo è farli giocare anche insieme. L'idea è di avere due playmaker - nei miei sogni c'era di costruire una coppia come Rodriguez e Delaney - entrambi con voglia di vincere e capacità di giocare insieme. Queste due partite abbiamo giocato con entrambi sul campo come ci eravamo ripromessi. Oggi è una giornata che ci fa intravedere con fiducia il futuro. Nebo? Lui è stato pazzesco. Continuava a saltare per 45' controllando rimbalzi, stoppate, schiacciate. Ha giocato una partita strepitosa, di grande impatto".

Luca Banchi - coach Virtus Bologna

"C'è amarezza per l'epilogo di una gara che abbiamo sperato poter vincere. Un approccio partita di personalità a dispetto del poco tempo per recuperare. Bello vedere questo desiderio di voler competere, cercando di combattere l'evidenza di gap legati a un roster ancora lontano dalla struttura che ci auguriamo potrà avere. Contro un avversaria in grande forma, rientrata dagli spogliatoi con la ferocia di voler cambiare l'inerzia della partita. Imponendo quella fisicità che gli è caratteristica, abbiamo replicato colpo su colpo. Stasera ho visto una versione della Virtus che non ha nulla da temere. Indubbiamente sono orgoglioso della prova di stasera. L'evidenza ci condannava. La squadra ha invece percepito l'esigenza di dover fare uno sforzo. Una finale, poi giocata nella tua città contro un'avversaria come Milano contribuisce a creare quegli stimoli che stasera ci hanno portato a giocare la nostra migliore partita fino adesso".

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