In estate ha lasciato il Maccabi per sposare il progetto dei campioni d'Europa in carica del Panathinaikos, ma Lorenzo Brown non dimentica gli ultimi giorni trascorsi a Tel Aviv durante la guerra Israele-Hamas. Ha lasciato la formazione gialloblù dopo due anni e un'ultima stagione molto tesa per ciò che è la situazione che si è sviluppata a causa del conflitto mediorientale. Un dramma che lui stesso ha raccontato al portale Eurohoops.
"Abbiamo vissuto una situazione molto difficile, dovuta al fatto che tutto era fuori dal nostro controllo. Non sapevamo molto, e ancora oggi non ne so molto, ma vivevo con i miei compagni di squadra, quindi qualsiasi cosa stessero passando loro, la stavo passando anch'io".
In particolare, ha ripercorso la notte in cui tutto è iniziato: "Era mattina presto e ci siamo svegliati con il suono delle sirene e delle bombe, è stato spaventoso. In quel momento mia moglie era incinta di nostro figlio e stavamo cercando di capire quale sarebbe stata la nostra prossima mossa. Non sapevamo come partire perché gli aeroporti erano chiusi. Molti miei compagni di squadra sono venuti a casa mia e abbiamo cercato di trovare una soluzione. Alla fine la società ci ha procurato un volo per Cipro. Il viaggio è stato difficile, ma ce l'abbiamo fatta".
Ciò che ha vissuto l'anno scorso ha influenzato Brown a cambiare tutto: "La decisione è stata presa da me e dai miei compagni di squadra. Molti di noi stavano cercando di capire quali fossero le mosse migliori per se stessi e per le proprie famiglie, quindi ci siamo riuniti e abbiamo deciso che questo era ciò che avremmo fatto", ha concluso il nuovo giocatore del Panathinaikos.