Non sono parole dolci quelle che il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ha pronunciato in un'intervista al Corriere Fiorentino. Il numero uno viola non ha infatti risparmiato attacchi e critiche a due grandi ex, passati più o meno recentemente ai rivali di sempre della Juventus: Nico Gonzalez e, ovviamente, Dusan Vlahovic. Sull'argentino, Commisso ha raccontato un episodio avvenuto quest'estate nel ritiro della nazionale campione del mondo. Quanto successo quel giorno, forse, ha fatto capire al presidente le reali intenzioni di Nico: "Martinez Quarta è venuto a salutarmi, lui invece è rimasto in camera, forse era stanco". Per Nico c'erano piani totalmente diversi: "Non volevo mandarlo via, ma che devo fare...gli avevamo allungato anche il contratto".
Un altro giocatore che nei primi mesi del 2022 non ha saputo resistere alla chiamata della Juventus è Dusan Vlahovic. Il serbo ha vissuto momenti migliori in carriera dal punto di vista realizzativo e Commisso ci tiene particolarmente a sottolinearlo con parole sue, che nascondono forse un po' di rancore: "Mi sembra che alla Juve non abbia fatto ancora grandi cose". Sulla sua cessione, il numero uno della Fiorentina ha raccontato che all'epoca era stato messo spalle al muro: "Aveva un'altra stagione di contratto. Il procuratore ci ha detto: 'O lo lasciate andare o resta fermo un anno e mezzo'. Non avevamo altra scelta. Ho provato a parlare con lui, ma voleva fermamente andare alla Juventus, subito. Poi si è presentato a Torino dicendo 'Ho il dna della Juve'. Spiegarlo ai tifosi è difficile".
Oggi la Fiorentina ha un nuovo allenatore: Raffaele Palladino. L'ex tecnico del Monza avrà un compito difficile, ovvero riportare i viola a vincere, un obiettivo condiviso anche da Commisso: "Dobbiamo cercare sempre di migliorare. L'unica cosa che ci è mancata in questi anni è un trofeo. Abbiamo perso tre finali: se fosse arrivata qualche coppa, tutti sarebbero molti più contenti. Io per primo".
Oltre ai trofei, per il presidente viola c'è un'altra importante questione da risolvere: l'Artemio Franchi. Commisso nell'intervista si è detto deluso, ma non vuole arrendersi: "Se c'è l'opportunità, se si fa in fretta, e se il controllo totale dello stadio sarà della Fiorentina, con una concessione lunga, per gestire marketing, costi, ricavi... beh, potremmo metterci attorno un tavolo per vedere se potremo aiutare a finire questo progetto. Se non si arriva al punto in tempi brevi per la Fiorentina sarebbe un disastro".