Messina: "Olimpia più giovane e atletica per l'Eurolega. E su Melli..."
Il coach dell'EA7 sul nuovo roster: "Mantenuto lo stesso budget, Mirotic e Shields in nostri top". E torna sull'addio all'ex capitano
Il primo trofeo della stagione è nella bacheca della sede dell'Olimpia Milano. Dopo il successo in Supercoppa l'EA7 è pronta al doppio debutto campionato-Eurolega: domani a Trieste e giovedì a Montecarlo. E lo farà con la convinzione mostrata da Ettore Messina nella lunga e interessante intervista concessa a Roberto De Ponti sulle colonne del Corriere della Sera.
LA COSTRUZIONE DEL NUOVO ROSTER
"Sì, abbiamo cambiato. In alcune situazioni perché abbiamo ritenuto di dover cambiare, in altre perché le situazioni di mercato non permettevano di fare scelte diverse. Volevamo dare alla squadra continuità nei prossimi anni. Avevamo bisogno di avere più atletismo, perché l’Eurolega non ti perdona nulla, al punto che ti devi anche chiedere se alle volte non sia il caso di sacrificare un po’ di saggezza cestistica a favore dell’atletismo. Abbiamo mantenuto lo stesso budget, importante, dell’anno passato, solo che lo abbiamo distribuito diversamente. Ci sono due top player come Shields e Mirotic, c’è Nebo. Gli altri hanno ottimi contratti ma siamo riusciti a dividerli tra più giocatori".
LE AVVERSARIE
"Ci sono due neopromosse che sono finte neopromosse: Trapani, per esempio, ha investito tantissimo e ha grandi ambizioni. Alla fine però il valore e l’esperienza di Bologna, Venezia, Brescia, Sassari, insomma le solite, verrà fuori. Eurolega? Tre squadre, Panathinaikos, Olympiacos e Real Madrid, per investimenti sono candidate quasi certe alle Final Four. Dietro, tutti hanno legittime aspirazioni di arrivare ai playoff".
IL RUOLO DI CAUSEUR
"Causeur è un giocatore che ci può aiutare in campo e fuori, perché l’ha fatto al Real Madrid per tanti anni. Può stare anche fuori per 3-4 partite, poi lo chiami e lui si fa trovare pronto. Dopo la Supercoppa abbiamo fatto un allenamento con alcuni ragazzi delle giovanili. Suigo, il nostro nazionale Under 18, si è avvicinato a Causeur (37 anni) e gli ha chiesto “ma tu quanti anni hai?”. “Dimmi tu quanti ne ho”, gli ha risposto. “Mah, 29 o 30...”. Causeur era tutto contento".
MELLI E LA TELEFONATA DELL'ADDIO
"Se devo chiamarti per darti una brutta notizia, brutta per te e anche per me — perché non perdi a cuor leggero un giocatore e una persona di quel livello — che cosa devo fare, indorare la pillola? Gliel’ho detto e l’ho salutato. Tant’è che poi lui stesso all’inizio ha raccontato della chiamata di 45 secondi, ma dopo 3 giorni ha detto “sarò sempre grato al signor Armani e a Ettore”.
Il giorno prima, nello spogliatoio della squadra io e Nik abbiamo chiacchierato serenamente per più di mezzora. Lui mi ha espresso quelle che per lui erano delle condizioni importanti, io ne ho preso atto. Il giorno dopo ne abbiamo parlato con la proprietà e si è deciso che purtroppo non si poteva dare seguito alle sue richieste".