Sarà un’edizione storica quella della Maratona di Berlino programmata per domani 29 settembre, in quanto l’evento festeggerà il mezzo secolo di vita dopo che venne organizzato per la prima volta nel 1974 e adesso, oltre a essere la corsa su strada per eccellenza della Germania, è ormai diventata la 42,195 km più veloce del mondo grazie al suo percorso totalmente piatto contraddistinto da ampi vialoni e pochissime curve, a cui va aggiunta la temperatura ideale per le gare di fondo che generalmente c'è a fine settembre.
Saranno al via 58.212 corridori provenienti da 161 paesi nella gara che nelle sue precedenti 49 edizioni ha visto stabilire 13 primati del mondo, nove maschili e quattro femminili, a iniziare dal primo che risale al 1977 quando l’atleta tedesca Christa Vahlensieck si impose nella prova delle donne con 2h34″47, mentre il primo tra gli uomini fu invece stabilito nel 1998, grazie al brasiliano Ronaldo da Costa che fermò il cronometro a 2h06″05, e subito dopo nel 1999 e nel 2000 vi furono altri due record femminili, con la keniana Tegla Loroupe che lo fissò nel 1999 in 2h20″43 e poi, l'anno seguente, con la giapponese Naoko Takahashi che fece 2h19’46, prima donna nella storia a scendere sotto il muro delle 2 ore e 20 minuti.
Dal 2003 al 2022 vennero stabiliti gli altri otto primati in campo maschile a iniziare nel 2003 dal keniano Paul Tergat con 2h04’55, poi a seguire la doppietta dell’etiope Haile Gebrselassie con 2h04’26 nel 2007 e 2h03’59 nel 2008, per continuare con i record di altri tre keniani, Patrick Musioki con 2h03’38 nel 2011, Wilson Kiprotich con 2h03’23 nel 2013 e Dennis Kimetto con 2h02’57 nel 2014 e proseguire, dopo altri quattro anni, con l’era del fenomenale altro super keniano Eliud Kipchoge, che scese prima a 2h01’39 nel 2018 e poi si migliorò ancora con 2h01’09 nel 2022.
Nell’ultima edizione del 2023, c'è stato invece il sensazionale nuovo primato femminile stabilito dell’etiope Tigist Assefa con un mostruoso 2h11″53, la quale non sarà in gara domani perché reduce dall'argento conquistato alle Olimpiadi di Parigi meno di due mesi fa e quindi non in grado di competere ad alti livelli, ma sarà presente la sua connazionale Tigist Ketema, ex specialista degli 800 e dei 1500 metri, emersa all'attenzione generale il 7 gennaio scorso quando ha vinto al debutto sulla distanza la Maratona di Dubai con l'eccellente crono di 2h16'07, che l'ha fatta diventare la più veloce atleta di sempre alla prima gara in carriera sui 42,195 km, per poi piazzarsi al settimo posto con 2h23’21 il successivo 21 aprile a Londra, e adesso con un intervallo di oltre 5 mesi dall'ultima prova potrebbe essere nella condizione di migliorarsi ancora rispetto al debutto, provando ad avvicinare il fenomenale primato della Assefa, sua compagna di allenamento.
La principale avversaria dell'etiope dovrebbe essere la keniana Rosemary Wanjiru, anche lei autrice in stagione di un eccellente tempo quale il proprio personale di 2h16’14 stabilito il 3 marzo per il secondo posto nella maratona di Tokyo, unica sua fatica dell'anno, che torna a Berlino dove esordì nella maratona del 2022 con 2h18’00, ma attenzione anche all'altra etiope Genzebe Dibaba, grandissima mezzofondista nella prima parte della sua carriera con ancora 3 record del mondo indoor, che correrà la quarta maratona della vita dopo il secondo posto ad Amsterdam in 2h18’05 dell’esordio sulla distanza nel 2022.
Tra le altre atlete più interessanti da seguire con personali sotto le 2h21 ancora varie etiopi quali Yebrugal Melese, terza a Dubai nel 2018 in 2h19’36, Mestawot Fikir, vincitrice alla Maratona di Parigi 2024 non olimpica del 7 aprile 2024 in 2h20’45”, Azmera Gebru, terza ad Amsterdam nel 2019 con 2h20’48, Sisay Meseret Gola, seconda a Siviglia nel 2022 in 2h20’50, ma anche la giapponese Mizuki Matsuda, vincitrice a Osaka con il record personale di 2h20’52 il 30 gennaio 2022.
LA GARA MASCHILE
Per la prima volta, dopo ben undici anni, non saranno al via il keniano Eliud Kipchoge e l'etiope Kenenisa Bekele, che detengono con 2h01’09 e 2h01’41, tempi realizzati appunto a Berlino, la seconda e la terza migliore prestazione di sempre sulla maratona dopo il fantastico 2h00’35 ottenuto lo scorso ottobre a Chicago dal compianto keniano Kelvin Kiptum, scomparso tragicamente a febbraio 2024 per un incidente automobilistico.
Kipchoge e Bekele hanno vinto un totale di sette edizioni, con il primo che si è imposto nelle edizioni del 2015 in 2h04’00, nel 2017 in 2h03’32, nel 2018 in 2h01’39, nel 2022 in 2h01’09 e nel 2023 in 2h02’42, mentre Bekele ha vinto nel 2016 in 2h03’03 e nel 2019 in 2h01’41.
Nonostante l’assenza di queste due leggende dell’atletica, si preannuncia una gara veloce con al via 14 atleti accreditati di record personali inferiori alle 2h06’ a cominciare dall’etiope Tadese Takele, assente per infortunio alle Olimpiadi, e dal keniano Ronald Korir, terzo e quarto al traguardo vicino alla Porta di Brandeburgo con i record personali di 2h03’24 e di 2h04’22, nella scorsa edizione 2023, con il primo che non gareggia proprio da quell'occasione agonistica.
Gli altri atleti più accreditati per il successo finale dovrebbero il keniano Cybrian Kotut, dotato di un personale di 2h04’24 realizzato ad Amsterdam nel 2023, il suo connazionale Kibiwot Kandie, dotato di un record di 2h04'48 ottenuto a Valencia nel 2023 ma con anche un fantastico 57'32 di ex record mondiale nella mezza maratona, ma anche gli etiopi Hailemaryam Kiros e Bazezew Asmare che sono scesi al di sotto delle 2h05 correndo rispettivamente in 2h04’41 a Parigi nel 2021, e in 2h04’57 ad Amsterdam nel 2022.