La Nobiltà del calcio italiano veleggia ai vertici della Serie A. Napoli solo in testa a quota 13, Juventus a 12, Inter e Milan che raggiungono a 11 il Torino. Una sesta giornata che ha visto l’enplein delle grandi: vincono infatti Napoli, Juventus, Inter, Milan, Lazio e Roma. Curioso che di queste sei big soltanto una (l’Inter) abbia lo stesso allenatore della scorsa stagione. Per un Simone Inzaghi confermatissimo dopo lo scudetto nerazzurro, vanno alla grande i “nuovi” Conte, Thiago Motta, Fonseca, Baroni e Juric (saltato al volo sulla panchina dell’esonerato De Rossi).
COOPERATIVA – Il Napoli capolista iscrive a registro il suo undicesimo marcatore stagionale tra campionato e Coppa Italia. Trattasi di Politano che sbloccando la sfida con il Monza si aggiunge a Kvara (3 gol), Lukaku, Ngonge e Di Lorenzo (2), Neres, Simeone, Anguissa, McTominay, Buongiorno e Juan Jesus (1). In totale 10 reti arrivano dall’attacco, 2 dal centrocampo e 4 dalla difesa. Un calcio davvero “totale” quello di Conte che festeggia il primato dopo quasi tre anni e mezzo: l’ultima volta in cima alla classifica del tecnico salentino era datata 21 maggio 2021, ultima giornata di quel campionato vinto alla guida dell’Inter. Conte che adesso può guardare con fiducia a un calendario che nelle prossime tre giornate riserva al Napoli nell’ordine Como (in casa), Empoli (fuori) e Lecce (in casa). Ok la fuga è giusta?
BUNKER – Lo zero alla casella dei gol incassati è il dato da sottolineare in questo avvio stagionale della nuova Juventus targata Thiago Motta. Da quando il campionato assegna i tre punti per la vittoria (1994-95) non era mai successo che una squadra blindasse la porta nelle prime sei giornate. L’imbattibilità bianconera (con 5 presenze tra i pali per Di Gregorio e una per Perin) è finora di 540 minuti. Ancora due partite senza incassare reti e la Juve potrà battere il record assoluto che appartiene al Cagliari del 1966-67 allenato da Manlio Scopigno che tre anni dopo avrebbe poi vinto il suo storico scudetto con i gol di Gigi Riva. Adriano Reginato mantenne la porta rossoblù inviolata per 712 minuti: 7 partite intere (630’) + gli 82 minuti di Juventus-Cagliari con gol del bianconero Virginio De Paoli nelle battute finali a interrompere la striscia positiva. Per la cronaca, proprio la Juve (con Heriberto Herrera in panchina) avrebbe poi vinto quel campionato.
GRUVIERA – Fa da contraltare alla solidità difensiva della Juventus la vulnerabilità dell’Inter che in queste prime 6 giornate ha già incassato 7 reti tenendo la porta inviolata solo due volte. Nulla di tragico intendiamoci, e poi fin qui si era parlato di più dell’astinenza di capitan Lautaro che dei gol subiti da Sommer. Eppure il dato fa rumore soprattutto se paragonato a quello della scorsa stagione, quella della Doppia Stella: a questo punto la squadra di Simone Inzaghi aveva solo tre gol al passivo con ben quattro clean sheet su sei. Nelle prime due annate inzaghiane invece il trend era più o meno in linea con quello attuale: 7 reti incassate nel 2021-22 e addirittura 8 nel 2022-23.
RISVEGLIO – Sempre nel mirino, spesso criticati e non di rado contestati: sono i bomber, di razza ma a volte anche… a dieta. La sesta giornata li ha visti protagonisti finalmente in positivo. Soprattutto quelli con le maglie a strisce delle tre grandi del nostro calcio. Ha cominciato venerdì sera Alvaro Morata (peraltro più centravanti di manovra che di sfondamento) con un gol di testa che ha messo in discesa la partita del Milan contro il Lecce. Sabato poi è stata la volta prima di Lautaro Martinez, che a Udine ha interrotto il digiuno stagionale con una doppietta, e poi di Dusan Vlahovic che con un’altra doppietta ha piegato a Marassi la resistenza del Genoa. Adesso la classifica cannonieri li ritrova nei posti di vertice: il bianconero è già a quota 4, il capitano nerazzurro e il 7 rossonero sono a 2. Sabato a segno anche l’udinese Lucca e l’argentino classe 2004 Castro che a Bologna non sta facendo rimpiangere Zirkzee. E sempre in tema di centravanti ieri il Sinigaglia di Como ha fatto registrare la doppietta di Cutrone (anche lui a quota 4) e il primo centro stagionale di Belotti.