Dikembe Mutombo, uno dei migliori difensori della storia della NBA e simbolo del basket a livello mondiale, è morto a 58 anni dopo una battaglia contro un cancro al cervello. Celebre il suo motto "not in my house" ("non in casa mia") che ripeteva dopo ogni stoppata alzando l'indice della mano verso gli avversari e verso il pubblico: era la sua firma, un gesto che ha ispirato tonnellate di appassionati. Inserito nella Hall of Fame, era lo zio materno di Mfiondu Kabengele, giocatore di Venezia.
La sua famiglia aveva rivelato due anni fa che era in cura ad Atlanta per un tumore al cervello: “Dikembe Mutombo era semplicemente bigger than life (più grande della vita stessa)”, ha dichiarato il commissioner della NBA, Adam Silver. “In campo è stato uno dei più grandi difensori della storia. Fuori dal campo, ha riversato il suo cuore e la sua anima nell'aiutare gli altri”.
Mutombo ha trascorso 18 stagioni in NBA giocando per Denver, Atlanta, Houston, Philadelphia, New York e gli allora New Jersey Nets. Uscito da Georgetown, è stato otto volte All-Star, quattro volte giocatore difensivo dell'anno ed è entrato nella Hall of Fame nel 2015 grazie una media di 9,8 punti e 10,3 rimbalzi a partita in carriera. Parlava nove lingue e nel 1997 ha fondato la Dikembe Mutombo Foundation, concentrandosi sul miglioramento della salute, dell'istruzione e della qualità della vita della popolazione del Congo.