CAOS CURVE

Per il capo ultrà dell'Inter da ammazzare era pronta la calce viva

Particolari inquietanti pubblicati dal Fatto Quotidiano: Beretta doveva essere ammazzato e fatto sparire

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Emergono indiscrezioni sempre più sconvolgenti sulle curve milanesi dopo gli arresti di inizio settimana. Il Fatto Quotidiano, in un articolo firmato da Davide Milosa, racconta come la lotta per la leadership della Curva Nord nerazzurra fosse arrivata a livelli inimmaginabili. Tanto che era stata pianificata l'uccisione di uno dei leader, Andrea Beretta, il cui corpo doveva essere poi fatto sparire. Per questo era stata acquistata della calce viva.

Beretta, venuto a conoscenza del piano nei suoi confronti, ha regolato personalmente i conti con il rivale Antonio Bellocco, uccidendolo a Cernusco sul Naviglio il 4 settembre scorso.

I PIANI PER UCCIDERE BERETTA: L'ACQUISTO DELLA CALCE VIVA

Durante il mese di agosto, in un summit tra esponenti della Curva Nord, veniva deciso di sbarazzarsi di Beretta, che sarebbe stato reo di non dividere gli introiti derivanti da merchandising del tifo più caldo nerazzurro. Inizialmente il piano prevedeva di attirarlo in una cascina con la scusa di un recupero credito da spartirsi. Piano poi abbandonato. Si considera quindi un'altra opzione: stordirlo con una sostanza durante una cena per poi sparargli. Infine, occultarne il corpo. Per questo era stata acquistata della calce viva in un centro commerciale. Davanti alla curiosità della cassiera, l'acquisto era stata giustificato per la tumulazione di un cane.

BERETTA SCOPRE TUTTO E SI VENDICA

Qualcuno però avvisa Beretta dei movimenti dei rivali e l'ultrà nerazzurro si premunisce di coltello e pistola. Uccidere o essere ucciso. Beretta opta per la prima soluzione e il 4 settembre regola i conti con Bellocco nella mattinata di sangue di Cernusco. Chi ha avvertito Beretta, ora in isolamento nel carcere di Opera, è stato individuato dagli investigatori. L'uomo, però, avrebbe negato ogni cosa. Ma, sempre secondo il Fatto Quotidiano, è già nel mirino della cosca di Rosarno, quella a cui Bellocco era legato.

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