"La mia carriera è partita dal basso, dall'interregionale. Ho intrapreso un percorso che mi ha dato la possibilità di salire pian piano tutti i gradini, arrivando fino alla Serie A. Il trasferimento in Premier League è stato il coronamento di un sogno: ho deciso di affrontare una sfida di vita e culturale differente, uscendo da quella che era la mia comfort zone". Così Guglielmo Vicario, portiere del Tottenham e della Nazionale, nell'intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV in occasione dell'ultimo raduno della Nazionale a Coverciano. "Da piccolo andavo a letto con la maglia di Buffon, averlo tutti i giorni con noi è un'emozione che si fa fatica a descrivere. La Nazionale è il sogno con cui si cresce da bambini, è bellissimo girare l'Europa e il Mondo con lo scudetto dell'Italia sul petto. Mi auguro di continuare a far parte di questo gruppo e partecipare al Mondiale del 2026". Dopo la convocazione a EURO 2024, dovrà convincere Luciano Spalletti a fargli vivere anche l'emozione della Coppa del Mondo. Ma prima c'è una qualificazione da conquistare: "Il rapporto tra allenatore e squadra deve essere di grande sintonia, bisogna restare uniti e fare quello che il mister ci chiede durante i ritiri". Esultare dopo un intervento decisivo è cosa buona e giusta. Perché chi ha detto che debbano essere solo gli attaccanti a festeggiare? "Mi piacerebbe poter paragonare la gioia della parata a quella di segnare un gol. Per me è così, soprattutto quando la fai in un momento delicato salvando un risultato determinante".