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Inchiesta curve, la difesa dell'Inter: "Digos informata della situazione biglietti"

I nerazzurri fanno sapere che ogni passaggio nell’interlocuzione con gli ultrà è sempre stato svolto informando la Digos

Per Inter e Milan sono i giorni delle accuse, emergono sempre nuovi particolari dalle carte dei pm che indagano sulla vicenda che ha azzerato i vertici delle curve dei due club. Ma sono anche i giorni in cui bisogna fare ordine prima di emettere già le sentenze, non bisogna scordare che Inter e Milan non sono indagate e lo stesso procuratore capo di Milano ha definito le società "soggetti danneggiati", ed è per questo che - scrive il Corriere della Sera - il club nerazzurro ha fatto sapere che lo scorso 30 aprile (quando erano emerse le prime notizie di infiltrazioni criminali nel tifo organizzato) aveva inviato alla Procura una memoria difensiva

In questo documento l'Inter ha illustrato come ha migliorato la propria organizzazione, per esempio con lezioni ai giocatori sui rapporti da tenere con gli ultrà, oltre a ribadire che ogni contatto con gli ultrà, compresa la decisione di concedergli o non concedergli qualcosa, è stato svolto informando la Digos, anche con comunicazioni giornaliere documentabili con pec. Per esempio la Digos era stata informata dei famosi 200 biglietti concessi in più alla Curva Nord per la finale di Champions 2023.

Nell'ordinanza sono quattro i settori che generano ricavi agli ultrà: con ambulanti e merchandising, col logo della Curva, l'Inter non ha nulla a che fare; sui parcheggi, il club aveva interrotti il rapporto con la società Kiss&Fly dopo aver saputo della parentela di Caminiti con il boss della ’ndrangheta Papandrea; sulla questione biglietti viene ribadito che non sono mai stati forniti tagliandi in omaggio o scontati agli ultrà.

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