INCHIESTA CURVE

Inchiesta curve, emessi 24 Daspo dai 3 ai 10 anni

A notificarli il questore di Milano Bruno Megale. Per Lucci e Beretta, i due capi curva, stadio proibito fino al 2034.

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È stata quasi tutta notificata la prima tranche di Daspo - i provvedimenti interdittivi alle manifestazioni sportive - emessi dal questore Bruno Megale in relazione all'inchiesta milanese che vede coinvolte le organizzazioni ultras di Inter e Milan. Si tratta di 24 Daspo tra i 3 e i 10 anni, a cui dovrebbero seguire decine di altri provvedimenti in tempi relativamente brevi.

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Per Luca Lucci e Andrea Beretta, i due capi delle curve ultrà di Milan e Inter, lo stadio resterà proibito fino al 2034. Entrambi, infatti, sono stati colpiti da un Daspo di dieci anni, con obbligo di firma per i primi cinque anni. Stesso provvedimento anche per il fratello di Luca Lucci, Francesco, che spesso avrebbe assunto il ruolo di leader in sua assenza. I provvedimenti di interdizione dalle manifestazioni sportive, emessi dal questore di Milano, Bruno Megale, hanno seguito una procedura parallela a quella delle ordinanze che hanno colpito i due, e altri 17 personaggi di spicco del tifo organizzato rossonero e nerazzurro nell'inchiesta milanese coordinata dalla Dda (16 arresti e 3 arresti domiciliari) mentre per molti altre posizioni secondarie, alcune decine, pare, si è ancora nella fase preliminare degli accertamenti. I provvedimenti non si sommano a quelli precedenti che alcuni leader ultras già avevano, ma di fatto facendo partire i nuovi termini da oggi, ne estendono nel tempo i divieti e le prescrizioni.

Intanto anche i cinque ultrà interrogati oggi, dopo il maxi blitz di lunedì scorso con 19 misure cautelari, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, così come avevano fatto ieri otto arrestati, davanti al gip di Milano Domenico Santoro. Hanno scelto la linea del silenzio, dunque, anche Marco Ferdico e Luca Lucci, ormai ex capi delle curve interista (la Nord) e milanista (la Sud), così come altri tre ultras in carcere, Mauro Nepi, Francesco Intagliata e Matteo Norrito. Altri tre ultras finiti in carcere saranno sentiti domani dal giudice, così come le tre persone ai domiciliari, tra cui l'imprenditore nel settore parcheggi Gherardo Zaccagni. Intanto, il procuratore di Milano Marcello Viola ha incontrato i legali di Milan e Inter nell'ambito del procedimento di prevenzione aperto sulle due società, non indagate. Non ci sono tempi o scadenze previsti, è stato riferito, ma il procedimento è in corso e dovrebbe servire a spezzare i legami tra gli ultras e i loro affari illeciti e figure dei club.

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