In un esordio di Eurolega sorprendente, in negativo, per l'Olimpia Milano, la serata della Salle Gaston Medecin di Monte Carlo ha regalato a coach Messina almeno un'eccezione tra la serie di approcci fisici e mentali inadeguati al contesto. Già dall'ingresso nel primo quarto, la presenza di Armoni Brooks sul parquet ha provato infatti a cambiare faccia ai biancorossi, per talento in attacco e applicazione in difesa.
Per una squadra che ha fatto una tremenda fatica ad attaccare il pitturato dei monegaschi, l'inserimento del 26enne di Waco ha significato un cambio di ritmo considerevole: le qualità da tiratore hanno permesso a Milano di spostare il focus della difesa di Obradovic dalla palla e allargare il campo. Al di là delle percentuali dall'arco (4/5 da 3, 3 triple consecutive nel 4Q a riportare sino a -10 l'Olimpia), è tutto il resto della serata di Brooks a "sorprendere".
Che fosse un tiratore potenzialmente d'élite in Eurolega e che potesse portare tanti punti in pochi minuti era ciò che l'Olimpia si augurava sin dalla firma. Ma il 93-80 contro James e compagni hanno mostrato come, a piccole dosi, Armoni Brooks possa essere quell'esterno da picchi altissimi se la base di partenza è solida. Per caratteristiche non sarà mai leader palla in mano o regista difensivo, ma nel primo giovedì europeo dell'annata è stato il milanese che è sembrato dare, per quasi tutta la gara, il 100% delle proprie possibilità negli aspetti del gioco che meno gli appartengono.
La disciplina difensiva nel contenimento del post di Blossomgame e del palleggio di Okobo; la lettura della difesa sulle sue uscite dai blocchi, che gli concedesse la penetrazione o che lo obbligasse a giocarsi l'isolamento dal perimetro; nel momento di massima fiducia offensiva, un gioco a due con McCormack gestito coi tempi e gli spazi giusti per servire il lungo a centro area ed eludere il raddoppio della difesa del Roca Team.
Non ci si aspettava e non ci si deve aspettare che Brooks sia "il salvatore della patria" in casa Olimpia: l'ex Ontario Clippers non ha il ventaglio di soluzioni e il talento palla in mano dei vari James, Okobo o Dimitrijevic, ma ha mano e raggio di tiro per aprire spazi a chi gli spazi dovrebbe saperli gestire meglio di lui. E, stando alla prima uscita stagionale, ha anche l'approccio e l'atteggiamento che Ettore Messina si augura venga trasmesso al resto dell'Olimpia Milano.