GP GIAPPONE MOTOGP

Motegi: Bagnaia inarrivabile per tutti, Martin secondo davanti a Marquez e Bastianini

Il campione in carica non lascia speranze ai suoi inseguitori e ricuce ancora il ritardo dal capoclassifica

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Bagnaia concede il bis a Motegi

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Francesco Bagnaia imperiale nel Gran Premio del Giappone. Il numero uno della Ducati scatta al comando e domina il sedicesimo appuntamento del Mondiale davanti a Jorge Martin che produce la seconda partenza da fenomeno del weekend e prova un paio di assalti al leader ma non arriva mai a insidiarlo veramente. Marc Marquez tiene a bada Enea Bastianini nella corsa al terzo gradino del podio, con risultato invertito tra i due rispetto al duello per il secondo posto della Sprint. Seconda caduta in due gironi per Pedro Acosta che scattava dalla pole position: dura solo tre giri la gara del talento spagnolo della GasGas. Alla sua ottava vittoria stagionale, Bagnaia dimezza in due giorni il suo ritardo in classifica generale: da ventuno a dieci punti. A sigillare la top five dell'ordine d'arrivo con una grande progressione finale è Franco Morbidelli che infila Brad Binder a poche tornate dal traguardo. Marco Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio settimo e ottavo in parata con le Ducati "fluo" di VR46, mentre a chiudere la top ten sono Aleix Espargaro e Jack Miller con Aprilia e KTM. Solo undicesima con Johann Zarco la prima Honda, sul circuito di proprietà della Casa giapponese.

© Getty Images

Nella classifica generale Martin sale a 392 punti, Bagnaia lo rimette nel mirino con 382. Due sole lunghezze separano Bastianini da Marquez: 313 a 311. Stesso distacco (ma lontani dal romagnolo e dal suo successore nel team factory Ducati) tra Binder e Acosta al margine basso della top five: 183 punti a 181. Vinales occupa una settima posizione solitaria a quota 163. La top five giapponese (oltretutto doppia) permette a Morbidelli di spiccare nell'arco di un solo weekend un balzo verso l'alto di tre posizioni: 136 punti per l'italo brasiliano, ora inseguito a due sole lunghezze (una costante nella parte alta del ranking) da Bezzecchi, Morbidelli ed Espargaró, tutti e tre a quota 134 punti.  

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LA CRONACA DEL GRAN PREMIO

Scatto da manuale per Bagnaia al semaforo, ma non gli è da meno Martin che dalla quarta fila chiude il primo giro (di ventiquattro) in quarta posizione alle spalle del leader, di Acosta e Binder. Subito fuori Alex Marquez e l'incolpevole Mir. Acosta a terra al terzo giro all'esterno dell'ultimo curva prima del traguardo! Lo spagnolo riesce a riprendere in coda al gruppo. Martin è secondo all'inseguimento di Bagnaia. Binder terzo davanti a Marc Marquez che al quarto giro passa il sudafricano di KTM. Quinta posizione per Bastianini che ingaggia a sua volta Binder e precede l'altra KTM Red Bull di Miller e le Ducati clienti di Morbidelli e Bezzecchi.

Al secondo tentativo, Bastianini infila Binder e sale in quarta posizione. Bandiera bianca: in caso di pioggia i piloti possono cambiare moto. Sotto il secondo il margine di Bagnaia su Martin. KO Vinales che chiude nella ghiaia (incolume) il suo weekend promettente in qualifica ma poi deludente nelle due gare. A metà distanza Bagnaia controlla Martin. Terza e quarta posizione per Marquez e Bastianini, Binder chiude la top five.

Bastianini all'inseguimento di Marquez che va largo in curva e perde decimi preziosi nella sfida-bis per il gradino finale del podio. Sale fino a un secondo e mezzo il margine di "sicurezza" di Bagnaia su Martin. Nessun rischio pioggia, a Motegi invasa dai primi raggi di sole. Morbidelli all'attacco di Binder per la quinta posizione, missione compiuta a tre giri dalla bandiera a scacchi. Martin ci riprova su Bagnaia nel finale di gara ma il leader non si scompone, Marquez controlla Bastianini.

Per Bagnaia sulla linea d'arrivo ottava vittoria stagionale (metà delle gare "lunghe" fin qui andate in scena, alle quali aggiungere sei successi Sprint) ma la prima da quella post-ferragostana di Spielberg. Martin chiude a un secondo e due decimi. Marquez ha la meglio su Bastianini (tre secondi e otto decimi dal vincitore per lo spagnolo, quattro e sei per l'italiano. Bisogna poi attendere diciotto secodi per il per il passaggio sul traguardo della Ducati Prima Pramac di Morbidelli.

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