BASKET

Trapani, una vittoria attesa da 32 anni: Petrucelli e Alibegovic super

A Treviso, i siciliani tornano a vincere in Serie A dall'aprile 1992 grazie all'energia dalla panchina di Notae e la gara in crescendo dei suoi leader

Che Nutribullet Treviso-Trapani Shark non fosse un anticipo del sabato "qualsiasi" lo si era capito sin da subito, dallo scambio non necessariamente di complimenti tra Petrucelli e Bowman dopo un canestro con fallo in contropiede dell'esterno di Italbasket. Facendo sua la massima che ha reso grande Pirelli nel mondo, è stata però solo la "neopromossa" Trapani a mantenere sotto controllo tutta la potenza a disposizione: la squadra di Repesa è cresciuta nel corso dei 40', regalando momenti di gioia allo stracolmo settore ospiti del Palaverde ben prima del 71-87 finale.

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L'ultima affermazione trapanese nella massima serie era distante 11.874 giorni: dopo quel Trapani-Pesaro 76-74 della 30° giornata, il secondo anticipo della 2° di LBA 2024/25 sarà un turno memorabile nella storia degli Shark. Lo è diventato grazie a una prestazione tutt'altro che banale, contro una Treviso che per 20' ha saputo vivere sulla sottile linea di confine tra l'elettricità dell'ambiente e la frenetica tensione che anima il suo gioco: all'intervallo erano avanti, anche con merito, gli uomini di Vitucci, che avevano trovato in Olisevicius una risorsa tecnica difficile da arginare ed esterni dalla panchina (Macura e Torresani) capaci di sopperire all'annebbiata serata di capitan Harrison. Dal rientro dagli spogliatoi, però, non c'è stata partita: toccando anche il +20, la squadra di Repesa ha approfittato dei problemi autoindotti di falli dei trevigiani e si è dimostrata lucida.

Il simbolo della lievitazione di Trapani è forse proprio l'MVP nominato da LBA: dopo aver preso le misure delle responsabilità e dei compiti nel ruolo di guardia, John Petrucelli ha continuato il duello (non solo cestistico, non solo a distanza) con Ky Bowman e ne è uscito vincitore, risultando non solo il miglior realizzatore di Trapani (18 punti) ma anche il fattore decisivo in difesa, portando la pressione sulla palla necessaria per mandare fuori giri il play ex Brindisi.

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Se i buoni sprazzi nel finale di Gentile e soprattutto Pleiss e Rossato dovranno essere pesati in contesti di maggior equilibrio, nei quali finora hanno faticato nelle prime uscite in LBA, a dimostrarsi continui e fondamentali per la pallacanestro ad alta intensità della Shark sono stati tre dei "veterani", presenti già nella scorsa A2: Amar Alibegovic è un'ala ormai pienamente matura, a livello tecnico e psicologico - recuperare, per credere, come cerchi di coinvolgere emotivamente Pleiss nel corso della gara -, la cui doppia dimensione garantisce un vantaggio costante sui 28 metri; JD Notae, impiegato più in alternanza a un Justin Robinson condizionato dai falli nella prima metà di gara, è stata l'àncora realizzativa e riserva di energia nei primi 20', dove le cattive percentuali trapanesi al tiro (ancora a fine 3Q il tabellino recitava 7/22 da 3) hanno rischiato di creare un gap più ampio dei soli 2 punti di scarto; Chris Horton, presenza costante nei pressi di entrambi i ferri (7 rimbalzi e 3 stoppate), efficace nello sfruttare una rotazione dei lunghi di Treviso ancora in cerca di definizione.

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Una Trapani non ancora perfetta, quindi. Ma una Trapani che ha mostrato, per la seconda volta dopo la sconfitta di misura con la Virtus, di possedere già brani di piena identità difensiva, considerata da coach Repesa elemento imprescindibile per una LBA all'altezza delle aspettative e delle ambizioni della piazza. E, in attesa del rientro di Galloway e della piena condizione di Pleiss, l'autorevolezza esibita nell'ambiente tutt'altro che confortevole di Treviso è un segnale da non sottovalutare.

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