Alla quinta giornata era secondo a -1 dal Torino; alla sesta aveva conquistato il primo posto con un +1 sulla Juventus; alla settima – prima della sosta - è a +2 sull’Inter. E’ la progressione di un Napoli che in questo ultimo turno guadagna due punti sulla Juve e tre sul Milan, per rimanere alle rivali più classiche.
RITARDO – La settima giornata era stata fatale nel 2019-20 a Marco Giampaolo, ultimo allenatore rossonero esonerato in corso d’opera. Vincendo 2-1 a Marassi contro il Genoa, il suo Milan aveva raccolto 9 punti sui 21 a disposizione. Anche allora dopo la settima ci sarebbe stata una sosta per le Nazionali. Fonseca non dovrebbe correre rischi grazie all’effetto derby vinto più che ai suoi 11 punti in classifica (già a -5 dalla vetta napoletana e a -3 dai cugini nerazzurri). Nella partita che passerà alla storia per i tre rigori falliti nell’ordine da Kean, Theo Hernandez e Abraham, la Fiorentina festeggia la terza vittoria consecutiva al Franchi dei lavori in corso dopo il 2-1 alla Lazio e il 2-0 di Conference ai gallesi del New Saints. Per il Milan e per Fonseca sembra svanito l’effetto derby: ottobre ha finora portato solo cattive notizie ai rossoneri, battuti a Leverkusen martedì 1 e sconfitti a Firenze ieri.
SPRINT – La partenza lanciata con il Napoli rappresenta per Antonio Conte un piccolo primato personale. Il bottino azzurro di 16 punti in 7 giornate (su 21 punti disponibili, frutto di 5 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta) è superiore a quello racimolato alla stessa altezza dalla Juventus del suo primo scudetto, dal Chelsea vincitore della Premier nel 2016-17 e dall’Inter scudettata nel 2020-21. Con la Juve del 2011-12 dopo 7 turni i punti per Conte erano 13 (3 vittorie e 4 pareggi); 13 punti anche con il Chelsea (4 successi, 1 pari e 2 ko); addirittura solo 12 nella stagione dello scudetto nerazzurro (a differenza di Napoli, Juve e Chelsea era, quella, la seconda annata alla guida della squadra) con una partenza fatta di 3 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta).
IN… DIFESA – Il rigore di Marin che allo Stadium ha fruttato all’88esimo l’1-1 al Cagliari è stato il primo gol incassato in campionato dalla Juventus di Thiago Motta. Si interrompe così a 628 minuti l’imbattibilità iniziale dei bianconeri. Record per la Juve e terza miglior prestazione di sempre nel nostro campionato. Il primato assoluto resta così quello del Cagliari 1966-67 allenato da Manlio Scopigno che tre anni dopo avrebbe poi vinto il suo storico scudetto grazie soprattutto ai gol di Gigi Riva e alle parate di Ricky Albertosi. Adriano Reginato quell’anno mantenne la porta rossoblù inviolata per 712 minuti: 7 partite intere (630’) + gli 82 minuti di Juventus-Cagliari con gol del bianconero Virginio De Paoli nelle battute finali a interrompere la striscia positiva. Per la cronaca, proprio la Juventus (con Heriberto Herrera in panchina) avrebbe poi vinto quel campionato. La seconda miglior prestazione al riguardo appartiene invece al Milan 1993-94 di Fabio Capello (quello del “double” scudetto-Coppa Campioni): Sebastiano Rossi rimase sette giornate senza incassare reti prima del gol del russo Kolyvanov al 60’ di Foggia-Milan 1-1 (con pareggio al minuto 80 di Boban) per un totale di 690’. In realtà, in una partita che ha visto la Juve sprecare tante occasioni (una, clamorosa, con Vlahovic), anche il Cagliari ha creato molte chances mettendo spesso in difficoltà la retroguardia bianconera. Come mai era successo prima. E il fatto che questa sia stata la prima partita di campionato senza Bremer non è proprio un caso…
DUELLO – Con la splendida rete realizzata sabato sera a San Siro, Duvan Zapata aveva raggiunto a quota 124 Paulo Dybala: nessuno, tra gli attaccanti ancora in attività, ha segnato tanto in Serie A. L’argentino ieri a Monza non ha potuto rispondere al colombiano causa (ennesimo) problema muscolare. Dybala salterà anche la convocazione con la Seleccion per le prossime gare di qualificazione mondiale contro Venezuela e Bolivia. Ben più grave pare invece l’infortunio di Zapata: se, come si teme, al 91 granata è saltato il crociato saranno parecchi i mesi di assenza dai campi di gioco. Alle spalle del duo di testa gli altri “centenari del gol” sono Andrea Belotti (113) e Lautaro Martinez (105). In quinta posizione si sta avvicinando alla tripla cifra Dusan Vlahovic, oggi a quota 82.
RIMPIANTI – Nel confronto diretto, Mateo Retegui ha rifilato una tripletta al “suo” Genoa. Contro il Milan, Albert Gudmundsson ha segnato la rete della vittoria viola sul Milan. Povero Grifone e soprattutto povero Gilardino, costretto ad arrangiarsi dopo una promozione e una brillante salvezza con giocatori di secondo piano. L’ad rossoblù Andres Blazquez ha giocato un bello scherzetto al Gila. Anche perché oltre a vendere i due migliori calciatori della scorsa stagione (insieme con il portiere Martinez, oggi vice di Sommer all’Inter) gli aveva garantito che il portoghese Vitinha era una specie di fenomeno, un investimento della società. Dopo qualche fiammata interessante nella seconda parte della scorso campionato, in questa stagione i numeri parlano chiaro per Vitinha: 9 partite, 653 minuti in campo e zero gol. Il premio Pippero è dietro l’angolo…