Nazionale, Spalletti: "Ho rivisto nei giocatori la gioia di vestire questa maglia"
Il ct azzurro da Coverciano dà il via al ritiro che porterà alle sfide contro Belgio e Israele in Nations League
Prima il Belgio, poi Israele. La Nations League dell'Italia di Luciano Spalletti prosegue con due gare interne e per il ct azzurro la possibilità di provare qualcosa di nuovo, come dimostrato dall'elenco dei convocati. "La parola d'ordine è continuità. Sfruttare bene queste giornate azzurre fa bene anche per il futuro nei club. I calciatori se fanno bene qui fanno bene anche nella loro squadre. Gli infortuni succedono, molto dipende dalla pressione che hanno nella testa, non dalla fatica muscolare. Quando una squadra va bene sopperisce a tante cose, quando va male i numeri degli infortunati sono maggiori - ha esordito il ct in conferenza -. I giocatori sono entusiasti di ritrovarsi, ho rivisto lo spirito della sosta precedente, con la gioia di vestire questa maglia".
Spalletti è tornato anche su un tema molto caldo nelle ultime settimane, ovvero il numero di partite che i giocatori sono costretti ad affrontare durante la stagione. Il ct azzurro però ha una visione diversa: "Ci sono squadre meno attrezzate e lì si potrebbe discutere. Ma ci sono squadre con 25 calciatori e possono giocare frequentemente. Poi i discorsi vanno sempre lì: le riserve non fanno bene come i titolari, quindi alcuni sono di seconda fascia e subiscono questi commenti. Per me non si gioca molto, bisogna avere il coraggio di far giocare tutti, facendo crescere quelle che vengono considerate riserve".
Tra i volti nuovi a Coverciano ci sono due giovani in rampa di lancio in Serie A come Daniel Maldini e Pisilli: "A noi un po' manca il calciatore con la purezza tecnica, Daniel Maldini ha corsa, fisico, belle giocate, sa giocare benissimo anche se qualche volta si assenta. Gli ho trovato una crescita abbastanza importante, vediamo che effetto gli fa stare qui questa settimana. Pisilli? Mi sembra proprio un bel centrocampista. È bifasico, mi diceva De Rossi quando lo allenavo, nelle partitine fa sempre gol, è uno che ha frequenza, energia e merita di stare qui con noi"
Dal punto di vista tattico, Spalletti sembra intenzionato a lavorare con il 3-4-2-1. Un modulo che sulla carta potrebbe condizionare e penalizzare gli esterni, ma non per il ct: "Zaccagni ha fatto gol da dentro l'area di rigore, Chiesa nella Juve di Allegri faceva anche la seconda punta, deve capire determinate cose ma lo può fare, ora Gasp fa giocare Zaniolo da seconda punta, basta vedere che hanno piacere a stare dentro e non hanno timore a sentire il fiato del difensore dietro al collo. Ce ne sono diversi che sono convocabili proprio perché stavolta sono solo 23. Ho preferito così invece che chiamarne 26 con tanti poi da lasciare fuori. Dobbiamo essere un gruppo forte, qualcuno i gol li fa prima o poi, anche i difensori e andiamo avanti così".
Anche dal punto di vista della difesa, Spalletti ha chiamato Gabbia e Gatti: "Gabbia ha fatto vedere di saper comandare il reparto difensivo, è molto attento e intenso, è uno che mantiene la linea alta, parla spesso con i compagni, lo abbiamo convocato con piacere e ci fa piacere che ci sia un milanista visto che non ci sono tanti italiani nel club. Gatti aveva un problema da mettere a posto, doveva recuperare e noi abbiamo scelto di avere giocatori sani. Ieri sera la Fiorentina ci ha detto subito di Kean e quindi difensivamente siamo a posto. Noi per far bene forse dovremmo avere qualche giocatore offensivo in più, a voler essere pignoli".
Proprio per quanto riguarda i forfait Spalletti è voluto essere chiaro: "Per me la Nazionale è un'emozione permanente e anche per i calciatori mi sembra che sia bello, li ho trovati felici e questo fa la differenza. Poi, dobbiamo anche credere ai calciatori, è inutile obbligarli se stanno male, così per esempio abbiamo fatto con Gatti. Se non vuole venire, si lascia fuori, va analizzato di volta in volta".
Con il forfait di Kean il centro dell'attacco dovrebbe essere affidato a Mateo Retegui, reduce dalla tripletta al Genoa: "Sono contento quando vedo i calciatori crescere. Lui ce l'aveva già dimostrato di essere un goleador affidabile, ormai è un calciatore esperto della nostra Nazionale, è forte. Se arrivano qui dopo dei gol, gli riescono meglio le cose, hanno più fiducia".