Dalla Nuova Zelanda all'Arabia Saudita: ecco dove potrebbe tenersi la prossima America's Cup
La 38a edizione della più antica competizione velistica potrebbe cambiare sede seguendo le volontà dei vincitori della sfida fra Emirates Team New Zealand e INEOS Britannia, al via il prossimo 12 ottobre
L'America's Cup deve ancora ufficialmente iniziare dopo la lunga trafila di regate preliminari e della Louis Vuitton Cup, tuttavia già si inizia a parlare di futuro e di location per la prossima edizione. Non dimenticando che il detentore del titolo stila le regole decidendo di fatto data e luogo della sfida, già emergono le prime voci su quali potrebbero essere gli scenari per la 38a corsa alla Coppa delle Cento Ghinee.
I riflettori sono ovviamente tutti rivolti verso Emirates Team New Zealand, detentrice del trofeo e di fatto organizzatrice della competizione. In tempi non sospetti il CEO dei Kiwi Grant Dalton si era già espresso sostenendo come la sua intenzione fosse di ridurre il tempo intercorso fra un'edizione e l'altra riproponendo la kermesse sportiva più antica al mondo già nel 2026, di fatto a meno di due anni dalla gara ancora da iniziare.
Il suo progetto prevedrebbe regate preliminari già a gennaio 2025 per poi proseguire con la tradizionale trafila, tuttavia appare tutto un po' troppo ravvicinato per pensare di riuscire nell'impresa. Se è vero che alcuni team hanno già dato la propria disponibilità ad accogliere la sfida (vedi Luna Rossa Prada Pirelli), al tempo stesso gradirebbero come annata il 2027 rispettando così i canonici tre anni necessari per mettere a punto team e imbarcazione.
Chiaramente se i tempi fossero così stretti, la possibilità di rivedere in acqua gli AC75 presenti a Barcellona sarebbero molto alte così come crescerebbero anche le chance di ripetere la sfida nella baia catalana. Da parte di Dalton l'idea sarebbe quella di riportare l'America's Cup ad Auckland, patria di Emirates Team New Zealand e dove gli oceanici si sono imposti sia nel 2000 che nel 2021, battendo in entrambe i casi Luna Rossa.Questa ipotesi appare però in salita complice la diffidenza da parte del governo neozelandese di finanziare un'opera così importante, a cui si aggiungerebbe anche la questione riguardante il fuso orario e il grande interesse espresso dal pubblico europeo nei confronti della competizione.
A questo punto si potrebbe trovare una via di mezzo che accontenti tutti e riguarderebbe l'Arabia Saudita e, più nello specifico, Jeddah che ha ospitato lo scorso novembre le regate preliminari. La località sarebbe particolarmente gradita agli sponsor che sostengono New Zealand, rimanendo appetibile al pubblico del Vecchio Continente e offrendo anche ai team impegnati condizioni simili a quelle incontrate a Barcellona senza dover stravolgere completamente tutto. Come proposto dal patron di Luna Rossa Prada Pirelli la data potrebbe essere quella del 2027 e tutto fa pensare che si vada in quella direzione.
Ci si è però dimenticati di fare i conti con l'oste che in questo caso è rappresentato da INEOS Britannia, vincitrice della Louis Vuitton Cup e sfidante di Emirates Team New Zealand per la conquista della Coppa delle Cento Ghinee. Sebbene le forze in campo sembrano propendere verso gli oceanici, non va esclusa a priori una vittoria degli inglesi che ribalterebbero di fatto i piani di tutti. In quel caso la location potrebbe cambiare tornando alle origini, là dove l'America's Cup è nata. Seguendo la tradizione l'ambientazione ideale sarebbe quella dell'Isola di Wight dove nel 1851 si disputò la prima edizione, magari situando le basi degli equipaggi a Southampton, restituendo quel fascino antico che la vela porta ancora oggi con sè.