Giancarlo Viglione, avvocato patrocinante in Cassazione e Responsabile dell'Ufficio Legislativo della Federcalcio, ha parlato dei rischi che corrono Inter e Milan in sede sportiva dopo l'inchiesta della Procura di Milano che ha portato all'arresto dei vertici di Curva Nord e Sud. "C'è un procedimento, noi abbiamo letto e sappiamo che la procura federale ha chiesto gli atti alla procura di Milano e ha aperto un'indagine - ha spiegato a margine della presentazione del nuovo Codice di giustizia sportiva. Sarà poi il procuratore a valutare se c'è l'articolo 25 (Prevenzione di fatti violenti, ndr) o se c'è altro. Sarà la procura a verificarlo".
"Io difendo e sono un gran difensore dell'articolo 4 (principi della lealtà, della correttezza e della probità, ndr), che non ha solo l'Italia, ma altri in Europa, come anche Uefa e Coni, ma bisogna saperlo gestire altrimenti corriamo il rischio che qualcuno, come in questo momento qualche giudice ha sostenuto, possa considerarsi contrario ai principi del diritto europeo - ha aggiunto -. L'articolo 4 è una clausola di salvaguardia che va gestita con grande equilibrio quando le condotte sono tipizzate, si ha maggiore difficoltà a utilizzare una clausola di salvaguardia".
Alla domanda se la cosiddetta responsabilità oggettiva non mette i club sotto ricatto, Viglione ha concluso: "Al di là dei fatti specifici, questo codice di giustizia sportiva all'articolo 7 ha una norma che secondo me è stata finora poco utilizzata. Il presidente federale ha voluto una norma per effetto della quale questo principio della responsabilità oggettiva, che rimane e non può non rimanere, trovi un'attenuazione. Ovvero, quando la società dimostra di aver fatto tutto il possibile per far sì che quella condotta non si realizzasse la sua responsabilità è esclusa o scriminata".