INCHIESTA CURVE

Inchiesta ultrà, Zanetti nell'interrogatorio: "Mai soffiate su indagini, parlato col club dei biglietti"

Il vicepresidente dell'Inter ascoltato in veste di testimone: "Mai subito pressioni, non facevano nulla di male"

Proseguono gli interrogatori nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano che ha azzerato i vertici delle tifoserie di Inter e Milan. Dopo Simone Inzaghi, ascoltato mercoledì dagli inquirenti come persona informata sui fatti, oggi è stato il turno di Javier Zanetti. L'audizione del vicepresidente dell'Inter è durata circa un'ora e mezza e, in qualità di testimone, l'ex difensore nerazzurro ha risposto a tutte le domande. L'ex capitano dell'Inter, in particolare, ha negato di aver mai fatto una soffiata al capo ultras della nord su "funzionari di polizia che stanno monitorando la curva". Il riferimento è alla telefonata del 26 maggio 2023 tra Marco Ferdico appunto e Marco Materazzi, ex difensore nerazzurro, dove è emerso che il primo "avrebbe saputo da Zanetti che … ci sono dei funzionari di Polizia che stanno monitorando la curva anche per l'accaduto...al povero Vittorio". Il riferimento è all'omicidio dello storico leader ultrà interista Vittorio Boiocchi, ucciso nell'autunno 2022.

Il capo ultrà Marco Ferdico "mi accennò la questione" biglietti per la finale di Champions del 2023 e "io ne parlai con la base della dirigenza", non con Marotta - assicurato Zanetti, convocato come persona informata sui fatti. Il 51enne è stato sentito dal personale della Squadra mobile, su delega dei pm antimafia Paolo Storari e Sara Ombra, in relazione ai suoi rapporti con i capi ultrà nerazzurri, tra cui Marco Ferdico.

L'attuale vicepresidente interista ha detto di non aver subito mai pressioni, minacce, intimidazioni e che parlava con i capi della curva (per fare dei video), ma sempre in un clima "tranquillo". E questi non "facevano mai nulla di male" nei confronti del club. 

Zanetti infine ha affermato di aver incontrato 'una volta', Antonio Bellocco, il rampollo dell'omonima cosca ndranghetista di Rosarno ucciso da Andrea Beretta il 4 settembre a Cernusco sul Naviglio. 'Me lo hanno presentato altri della curva', ha detto, facendo riferimento a una situazione conviviale.

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