VERSO IL MONDIALE '26

Sudamerica: Brasile ok in rimonta, pari per l'Argentina. Impresa della Bolivia

L'Albiceleste si ferma contro il Venezuela (1-1), ma non perde terreno: Colombia ko a La Paz con un uomo in più. La Seleçao sconfigge 2-1 il Cile

© Getty Images

Si risolleva il cammino del Brasile nelle qualificazioni sudamericane ai Mondiali 2026. La Seleçao sale al quarto posto e sconfigge 2-1 un Cile in crisi, che è penultimo con 5 punti: dopo il vantaggio iniziale di Edu Vargas, ecco la rimonta firmata da Igor Jesus e Luiz Henrique. Rondon ferma l'Argentina: 1-1 contro il Venezuela nel ritorno di Messi, Albiceleste prima a +3 sulla Colombia che perde in Bolivia (1-0). Pareggiano Ecuador e Paraguay (0-0).

CILE-BRASILE 1-2

Il Brasile risale la china nel modo più inatteso, con due protagonisti del Brasileirao e della Copa Libertadores: sono Igor Jesus e Luiz Henrique, gioielli dell'Atletico Mineiro, a firmare la vittoria per 2-1 sul Cile. Endrick e Martinelli partono dalla panchina e Dorival Junior osa: Raphinha, Rodrygo e Savio alle spalle di Jesus, che gioca la sua prima in Nazionale da titolare. L'esordio è shock, col colpo di testa di Edu Vargas per il vantaggio del Cile dopo due minuti. Il Brasile domina nel possesso palla, ma la difesa guidata da Maripan (Torino) regge fino al recupero: cross di Savinho e incornata di Igor Jesus (47'pt). Siamo sul pareggio e il Brasile continua a spingere, reclamando un rigore non concesso su Rodrygo. Sembra tutto pronto per il pari, poi ecco l'apoteosi all'89': Luiz Henrique subentra, si accentra dalla testa e insacca un gran sinistro che vale la vittoria. Tre punti d'oro per il Brasile, che sale in quarta posizione a quota 13. Disastro per il Cile, penultimo con cinque punti: l'era-Gareca non ha svoltato la situazione, quarto ko di fila per la contestata Roja. E i Mondiali sembrano un miraggio, a metà percorso.

VENEZUELA-ARGENTINA 1-1

Ci si aspetta il grande ritorno di Lionel Messi, titolare per la prima volta dopo l'infortunio in Copa America, e invece ecco Salomon Rondon a rovinare la festa. L'Argentina, che era partita con estremo ritardo da Miami per l'uragano Milton, pareggia 1-1 al Monumental di Maturin. Un campo in condizioni critiche e ai limiti della praticabilità, col pallone che non rimbalza sulle corsie esterne e un gioco che ovviamente ne risente. Lautaro parte dalla panchina, con Almada alle spalle di Messi e Julian Alvarez, mentre Rulli è in porta per sostituire lo squalificato Martinez. Bastano 13 minuti per colpire, all'Argentina: l'ex Udinese Romo smanaccia la punizione di Messi, Otamendi arriva in tap-in e segna. La Vinotinto risponde subito con Rondon, ex River Plate col dente avvelenato che costruisce quattro occasioni da solo nel primo tempo. Il duello prosegue nella ripresa e, nonostante un assetto più difensivo, l'Argentina subisce l'1-1: cross di Soteldo e incornata di Rondon per il pareggio. Messi spreca il nuovo vantaggio, poi all'85' entra Lautaro: il Toro non incide. L'Argentina torna a marcare punti dopo il ko contro la Colombia, senza vincere: Albiceleste sempre prima con 19 punti, +3 sui Cafeteros. 

LE ALTRE GARE

Sorpresa in Bolivia, dove cade la Colombia: finisce 1-0 ai 4.150m dell'Estadio El Aito, casa dell'Always Ready. Nestor Lorenzo schiera tutti i suoi big, ma non basta per fronteggiare l'altura e una nazionale in grandissima condizione. La Bolivia resta in dieci al 20' per l'espulsione di Hector Cuellar, ma si ricompatta e rischia pochissimo. Nella ripresa, poi, arriva l'apoteosi: l'attaccante esterno Terceros si accentra e piazza un gran tiro a giro al sette. Finisce così, con l'1-0 boliviano e la fine dell'imbattibilità (nei tempi regolamentari) della Colombia. Cade l'unica selezione imbattuta delle qualificazioni ai Mondiali, che si ferma a quota 16: tre punti dall'Argentina col rischio di subire il sorpasso dell'Uruguay, impegnato stanotte contro il Perù. Sale a quota 12, invece, una Bolivia che sarebbe qualificata per la prima volta nella sua storia, se il torneo finisse oggi: è sorpasso sul Venezuela (11). A pari punti con la Verde c'è l'Ecuador, fermato sullo 0-0 dal Paraguay nonostante un assoluto dominio in casa: 77% di possesso palla e pochissime azioni offensive per i rivali. Novanta minuti in panchina per Antonio Sanabria, sorride il Torino.

LA CLASSIFICA: Argentina 19, Colombia 16, Uruguay 15*, Brasile 13, Ecuador e Bolivia 12, Venezuela 11, Paraguay 10, Cile 5, Perù 3*.