FISI Media Day, Sofia Goggia è pronta a tornare: "Per due mesi ho pensato di aver chiuso la carriera, ora punto alle gare di velocità"
La fuoriclasse orobica ha raccontato il proprio percorso di recupero in occasione della presentazione della stagione degli sport invernali italiani
Si prospetta una stagione di transizione verso Milano-Cortina 2026, ma anche di chiusura di un cerchio per numerosi fuoriclasse degli sport invernali italiani che proveranno a brillare sulle nevi di tutto il mondo in vista delle Olimpiadi casalinghe. Una situazione complicata per la compagine azzurra che, in un anno di Mondiali e Coppa del Mondo, proveranno a dare il tutto e per tutto, come sottolineato durante il FISI Media Day andato in scena a Milano nella mattinata di venerdì 11 ottobre.
Fra gli atleti più attesi spicca sicuramente il nome di Sofia Goggia che deve ancora tornare in gara dopo il grave infortunio patito a febbraio a Ponte di Legno. La 31enne di Astino è tornata sugli sci in estate, ma ha dovuto sottoporsi qualche settimana fa a un'operazione per togliere una placca sottoposta alla gamba, consentendo così di riprendere la propria attività.
"Con la piastra era difficile da allenarmi, ogni curva avevo dei dolorini tanto da non riuscir a stringere lo scarpone. Abbiamo scelto di togliere i mezzi di sintesi a inizio settembre e tutto è cambiato. Ora mi sento bene dal punto di vista mentale e presto tornerò in ghiacciaio per affrontare un percorso graduale - ha spiegato Goggia -. Ora andrò in America l'11 novembre a Copper Mountain saltando i giganti di inizio stagione per presentarmi a Beaver Creek a dicembre per le gare di velocità. Quando sono caduta quel giorno, non mi ero ancora fermata, strisciavo sulla pista e sapevo di non aver più il piede nello scarpone. E’ stato un po’ come morire. Pensavo nei primi mesi di non farcela visto che è stato come aver il primo vero infortunio della carriera. Poi pian piano le cose sono cambiate e siamo tornati al meglio".
Chi avrebbe potuto non arrivare fino alle Olimpiadi è Federica Brignone che non ha ancora fissato la conclusione della propria carriera, ma che ha confermato di voler valutare passo dopo passo il da farsi in vista dei prossimi impegni agonistici: "Tre anni fa non pensavo di esser qui oggi. Andando avanti ho imparato a mie spese che non voglio più mettermi una data di fine, ne ho pagato le conseguenze. Al momento sto cercando di lavorare stagione per stagione con obiettivi a breve e lungo termine puntando a far la stagione meglio possibile - ha raccontato la fuoriclasse valdostana -. Se sono ancora qui, perché ho quella grinta, il giorno che non avrò più voglia di provar a vincere le gare, non varrà più la pena di continuare, anche perché proseguirò solo se avrò ancora le motivazioni per allenarmi ad alto livello. Un conto allenarsi, un conto farlo in una certa maniera".
Chi invece ha già posto la parola "fine" dopo i Giochi casalinghi è Dorothea Wierer che, al termine di una stagione difficile a causa dei malanni fisici che l'hanno colpita più volte, ha deciso di andar avanti almeno sino alla sfida a cinque cerchi per cercare un dolce epilogo in una carriera piena di soddisfazioni: "Quando è stato confermato che le gare si sarebbero svolte dove ho messo per la prima volta gli sci ai piedi e ho iniziato a sparare, ho capito che avrei voluto continuare e per questo punto a esser presente a Milano-Cortina per godermi l'esperienza - ha concluso la biathleta altoatesina -. Sicuramente noi atleti vogliamo aver sempre aver successo e vincere le gare. Mi sono ammalata cinque volte in tre mesi lo scorso anno, la testa voleva andar avanti, il fisico no. Nel bel mezzo della Coppa del Mondo ci saranno i Mondiali in Svizzera e cercherò di arrivar più in forma possibile".