CICLISMO

Pogacar e il doping: "Stupido mettere a rischio la propria salute per 10 anni di carriera"

Il fuoriclasse sloveno alla vigilia del Giro di Lombardia: "Non voglio correre il rischio di ammalarmi"

© Getty Images

Tadej Pogacar, autentico dominatore del 2024 con i trionfi a Giro, Tour e Mondiali, ha risposto a una domanda sui sospetti doping che lo riguardano, alla vigilia del Giro di Lombardia. "Il ciclismo è vittima del suo passato, quando i corridori facevano di tutto per essere i migliori, anche a costo di rischiare la salute e la vita. Non solo i vincitori. Corridori di cui non conosciamo nemmeno il nome oggi hanno problemi di salute o psicologici a causa di ciò che hanno preso 30 anni fa. Sarebbe stupido mettere a rischio la propria salute per 10 anni di carriera - ha spiegato il fuoriclasse sloveno - Ci saranno sempre gelosie e sospetti, non posso farci nulla. Storie di dominio ce ne sono ovunque, negli affari come nello sport. Dura qualche anno, finché non arriva un nuovo talento. Se metti a rischio la tua salute per 10 anni di carriera, è come buttare via la tua vita: non voglio correre il rischio di ammalarmi".

Pogacar punta al quarto Lombardia consecutivo, impresa riuscita soltanto a Coppi tra il 1946 e il 1949: "Preferisco conquistare nuove vittorie, ma il Lombardia è il Lombardia, è bello poterci provare per la quarta volta. Vincere non è mai facile, andrò al massimo e speriamo di godersi la gara e il meteo".

Sui paragoni con Merckx. "Sono significativi, ma Merckx non l’ho vissuto, non ero nemmeno vicino ad essere nato quando correva. Mi basta essere il migliore della mia era".

Sulla Tre Valli Varesine interrotta per il maltempo. "Era giusto fermarsi, era una questione di sicurezza e io ero il portavoce del gruppo".

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